Si chiama profalcam e punta su manioca, patate, sorgo e macabo
(DIRE) Roma, 12 set. – Farine locali, ricavate da manioca, patata o macabo, contro la crisi e le speculazioni globali: è la ricetta di una rete associativa nata in Camerun dalle esigenze dei produttori e dall’impegno del governo.
L’organismo si chiama Profalcam, acronimo per Plateforme des promoteurs de farines locales. I suoi 26 membri dirigenti sono stati eletti a fine agosto e presentati poi nel corso di una cerimonia a Yaoundé, nella sede del ministero per la Pianificazione e la gestione del territorio. Zoutene Doufene, dirigente del dicastero, ha sottolineato in quell’occasione che l’obiettivo di Profalcam è “promuovere le farine locali in Camerun” e ha rivolto un appello a “una partnership pubblico-privata” che dia opportunità di lavoro e allo stesso tempo riduca il deficit della bilancia commerciale del Paese.
Nelle prime settimane di lavoro della rete sono emerse esigenze, nodi critici e opportunità. Come riferisce in un servizio l’emittente Radio France International, alcuni coltivatori puntano sulle farine di mais e di manioca, mentre altri soprattutto nel nord del Paese scommettono sul sorgo. Tra i nodi, le forniture di imballaggi alimentari e il collegamento con i circuiti di distribuzione. Secondo il governo del Camerun, la presa di coscienza dei produttori locali è andata di pari passo con le difficoltà di approvvigionamento e le speculazioni finanziarie che hanno condizionato i mercati durante gli ultimi sette mesi segnati dal conflitto in Ucraina.
Sul portale economico Investir au Cameroun si legge che uno degli obiettivi della Profalcam è “federare” gli sforzi per ridurre la dipendenza dall’import, in particolare di farina di grano, rispetto alla quale sono stati introdotti aumenti di 5mila franchi Cfa al sacco, oltre sette euro. Secondo stime del ministero dell’Economia, solo nel 2021 il Camerun ha importato farine per 180 miliardi.
(Dire) 14:59 12-09-22