Com’era già ampiamente prevedibile da alcuni giorni il premier Mario Draghi dimissionario, per sua decisione e senza mai essere stato sfiduciato, ha ottenuto dal Presidente della Repubblica lo scioglimento anticipato delle camere.
Mattarella ha però, come succede in questi casi e visto il momento delicato del Paese, lasciato in carica lo stesso premier per gli “affari correnti”.
Inflazione, energia, guerra, PNRR, Covid, saranno quindi gestiti da Mario Draghi così come da agenda sino alle prossime elezioni stabilite dal Colle per giorno 25 Settembre 2022.
“Ci sarà ancora tempo per i saluti. Ora rimettiamoci al lavoro”, ha detto nel Consiglio dei Ministri riunito per stabilire la data del voto, “dobbiamo mantenere la stessa determinazione nell’attività che potremo svolgere nelle prossime settimane, nei limiti del perimetro che è stato disegnato”. Quindi adesso Camera e Senato sciolte (ai sensi dell’articolo 88 della Costituzione) e Mario Draghi ancora in carica seppur con qualche potere in meno….
Da oggi i partiti sono in campagna elettorale. Il Centrodestra si mostra compatto, anche se sia Forza Italia hanno subito qualche perdita tra i propri parlamentari a causa del non voto alla Fiducia. Mentre rottura certa ci sarebbe tra la Sinistra e l'”irresponsabile” M5S di Conte, il condizionale quando si parla di PD è sempre d’obbligo.
Fabrizio Pace