Ecco nel dettaglio le variazioni in città e regioni
(DIRE) Roma, 14 Lug. – Il secondo trimestre dell’anno ha visto i valori delle abitazioni in aumento dello 0,7% in Italia. Tale incremento porta il prezzo dell’usato a una media di 1.827 euro al metro quadro secondo l’ultimo indice dei prezzi di idealista, portale immobiliare leader per sviluppo tecnologico in Italia. Considerando la variazione interannuale, i prezzi sono aumentati dell’1,5% rispetto al 2021. Secondo Vincenzo De Tommaso, responsabile del Centro Studi di idealista “l’economia sta attraversando un periodo di enorme incertezza e questo indebolimento inizia a farsi sentire per estensione anche sul settore immobiliare.
Dopo un 2021 e un inizio 2022 straordinariamente positivi, la domanda mostra segni di rallentamento nel secondo trimestre. Per i prossimi mesi il perdurare di una serie di fattori come la guerra russo-ucraina, il caro prezzi e i forti rialzi dei tassi potrebbero produrre una diminuzione della richiesta di mutui frenando la propensione all’acquisto degli italiani nella seconda parte dell’anno, rallentando così la chiusura delle operazioni.
Per il momento però non si prevede una contrazione dei prezzi per una certa carenza di offerta sperimentata nell’ultimo anno che ha determinato una forte tensione sui valori immobiliari, soprattutto nelle città e nelle zone più richieste. La situazione potrebbe peggiorare anche sul fronte dei prezzi dalla fine di quest’anno”.
CAPOLUOGHI – L’andamento generale dei prezzi ha visto 65 capoluoghi su 107 in tendenza positiva, con gli incrementi maggiori a Bolzano (8,9%), Vercelli (5,6%) e Rovigo (5,5%) che guidano la graduatoria delle città con i maggiori aumenti. Nei principali capoluoghi si registrano ancora aumenti a partire dal 3,6% di Milano, che guida i rialzi davanti a Firenze (2,2%), Bologna (1,8%), Venezia (0,5%) e Roma (0,4%). Torino è stabile rispetto a tre mesi fa, in calo invece Palermo (-1,2%) e Napoli (-1,5%). Dall’altro lato, i maggiori indici di ribasso del trimestre si toccano a Isernia (-5,9%), Campobasso (-5,8%) e Andria (-5,1%).
Per quanto riguarda i prezzi, Milano torna ad essere la città più cara d’Italia (4.828 Euro/m2), rubando la vetta a Venezia, ora seconda del ranking con 4.419 euro/m2. Terza è Bolzano con 4.402 Euro, seguita da Firenze (3.994 Euro/m2). Roma (3008 Euro/m2) è la sesta città con i prezzi più elevati, Napoli (2.348 Euro/m2) è solo sedicesima. Nella parte bassa della graduatoria l’ultima è Biella, il capoluogo più economico dove comprare casa, con un prezzo di 697 Euro.
Inoltre: REGIONI – Durante i mesi primaverili i prezzi delle case sono aumentati in 12 regioni su 20 con l’incremento maggiore registratosi in Lombardia, dove le aspettative dei proprietari sono cresciute del 2,4%. La seguono Trentino-Alto Adige (2,3%), Veneto (1,6%) e Friuli-Venezia Giulia (1,5%).
Gli aumenti delle altre 8 regioni vanno dall’1,4% dell’Emilia-Romagna, allo 0,3% del Lazio. Tra le regioni che invece fanno rilevare variazioni negative – sono otto nell’ultimo trimestre – spiccano la Basilicata (-5,6%) e le Marche (-4,5%). Cali contenuti sotto la soglia dell’un per centro nelle altre macroaree. Il Trentino-Alto Adige (2.648 Euro/m2) è la regione italiana con i prezzi più elevati, seguita da Valle d’Aosta (2.603 Euro/m2), Liguria (2.495 Euro/m2) e Toscana (2.351 Euro/m2).
Anche Lazio (2.182 Euro/m2) e Lombardia (2.033 Euro/m2) fanno rilevare valori al di sopra della media nazionale di 1.827 Euro, sotto la quale si collocano 14 regioni, con prezzi compresi tra i 1.752 Euro dell’Emilia-Romagna e gli 873 euro del Molise, la regione più economica dove investire sul mattone.
PROVINCE – Prevalenza di variazioni positive anche a livello provinciale, con 67 mercati su 108 in terreno positivo. Le principali variazioni a rialzo spettano a Trieste (7,2%), Vercelli (5,4%) e Bolzano (3,9%). Sul versante opposto, Matera (-6,7%), davanti a Sondrio (-4,8%) e Lucca (-4,7%) sono le province con il maggior saldo negativo del secondo trimestre.
A Milano quotazioni in crescita del 3,9%, la provincia di Roma segna un incremento dello 0,5%. Bolzano (4.213 Euro/m2) mantiene ben saldo il primato di provincia più cara davanti a Milano (3.074 Euro/m2). A seguire troviamo, nell’ordine, Savona (3.129 Euro/m2), Lucca (3.027 Euro/m2) e Firenze (2.932 Euro/m2). Nella parte più bassa della classifica si collocano Biella (616 Euro/m2), la provincia più economica d’Italia, davanti a Caltanissetta (673 Euro/m2) e Isernia (712 Euro/m2). (Red/ Dire) 05:00 14-07-22