(DIRE) Roma, 1 Lug. – Ad Haiti nel secondo trimestre di quest’anno si sono verificati 326 sequestri a opera di gruppi criminali, più di tre al giorno, con un aumento significativo sia rispetto ai primi tre mesi dell’anno in corso sia rispetto al secondo trimestre del 2021. A denunciarlo è l’ong locale Centre d’analyse et de recherche en droits de l’homme (Cardh), che in un report ha suggerito la proclamazione di uno stato di emergenza per far fronte all’ondata di violenze. Secondo l’organizzazione da aprile a giugno sono state rapite 326 persone: 290 cittadini haitiani e 36 stranieri, provenienti da nove Paesi. Il numero dei sequestri rispetto ai primi tre mesi dell’anno è aumentato di quasi il 45 per cento, visto che i rapimenti registrati da Gennaio a Marzo sono stati 225. Nello stesso periodo del 2021 invece, sono stati denunciati 242 sequestri. Nel rapporto si evidenzia che uno degli obiettivi principali dei rapitori sono esponenti delle missioni diplomatiche presenti sull’isola e si denuncia inoltre che le bandi criminali utilizzano per i sequestri macchine con targhe diplomatiche sottratte anche all’Ufficio integrato delle Nazioni Unite ad Haiti (Binuh), la missione dell’Onu nel Paese.
Il Cardh critica l’operato dell’organismo nell’isola, affermando che sia Binuh sia la missione che l’ha preceduta, la Minustah, istituita nel 2004, non sono riuscite ad arginare la violenza che caratterizza il Paese nonostante abbiano avuto un costo stimato di circa 15 miliardi di dollari. Le critiche della ong arrivano nel pieno del processo di ridefinizione del mandato della missione per i prossimi cinque anni, tuttora in corso. Il Cardh denuncia la forza crescente delle bande criminali attive nel Paese, che secondo l’organizzazione arruolerebbero anche cittadini stranieri, soprattuto dalla vicina Repubblica Dominicana, e propone la proclamazone di uno stato di emergenza. Il provvedimento, nella visione della ong, dovrebbe consentire anche il dispiegamento di unità speciali provenienti da altri Paesi nelle zone più sensibili. Haiti è uno dei Paesi più poveri dell’emisfero nord ed è segnato dalla violenza di numerosi gruppi armati, spesso accusati di avere legami anche stretti con i partiti politici del Paese. Nei giorni scorsi anche una missionaria italiana, Suor Luisa Dell’Orto, è stata uccisa da alcuni malviventi nella capitale Port au Prince. Solo nell’ultimo anno sull’isola si è verificata una crisi politica scatenata dall’uccisione dell’ex presidente Jovenel Moïse e un terremoto che ha causato la morte di oltre 2mila persone. (Bri/ Dire) 18:20 01-07-22