“Preoccupano i dati emersi dall’ultimo report dell’Istat che nel mese di maggio rileva un calo dell’occupazione pari al -0,2%, ovvero 49mila posti di lavoro in meno. Allarma, in particolare, la crescita costante dei cosiddetti inattivi, pari al 34,8%. Si tratta di un segnale evidente del rallentamento che caratterizza l’attuale quadro economico. Le prospettive per i prossimi mesi rischiano di peggiorare ulteriormente considerato il perdurare del conflitto in Ucraina e il conseguente impatto negativo sui prezzi delle materie prime e dei prodotti alimentari. Dopo due anni di pandemia, il Paese non può permettersi una nuova crisi economica che minaccia di minare la coesione sociale.
Oltre a combattere l’inflazione e salvaguardare la stabilità dei prezzi, le banche centrali e i singoli governi non possono perdere di vista il secondo pilastro della politica monetaria che consiste nel garantire la piena occupazione. Un obiettivo fondamentale che deve essere perseguito attraverso politiche attive, aggiornamenti delle competenze per accompagnare la transizione digitale, investimenti infrastrutturali ad alto moltiplicatore del pil e misure di carattere espansivo a sostegno della crescita”. Lo ha dichiarato Paolo Capone, Segretario Generale dell’UGL, in merito ai dati Istat sull’occupazione nel mese di maggio.