Referendum sulla Giustizia, Minasi: “duole sentire appelli a boicottare le urne”

«Mancano ormai pochissimi giorni al referendum del 12 Giugno e duole sentire appelli a boicottare le urne, magari “per andare al mare”, come ha affermato addirittura sulla Tv di Stato, nel corso di una trasmissione seguitissima, una donna di spettacolo, Luciana Littizzetto, che si è sempre distinta per la sua libertà di espressione».  L’Assessore alle Politiche sociali della Regione Calabria, Tilde Minasi, inizia con queste parole un suo dettagliato intervento sul referendum sul quale gli italiani sono chiamati a votare Domenica prossima.  «Nel nostro ordinamento parlamentare il referendum è una delle pochissime forme di democrazia diretta previste dalla Costituzione, è anzi l’espressione principale della possibilità per il popolo di pronunciarsi direttamente su questioni rilevanti.  Cercare di disincentivarne la partecipazione è sbagliato e antidemocratico. Lo hanno detto nei giorni scorsi per es. il sottosegretario alla giustizia, Paolo Sisto, per il quale “incitare all’astensionismo è una sorta d’illecito costituzionale” e il presidente emerito della Corte Costituzionale, Sabino Cassese, che ricorda come partecipare sia un “dovere civico” e chi si astiene “collabora a rendere la democrazia più fragile”.

La democrazia è partecipazione, appunto, e, in questo caso, in cui si tratta di scegliere su cinque quesiti che riguardano la giustizia, partecipare significa voler cambiare un sistema che non funziona».

Da giorni anche l’Assessore Minasi, come gli altri esponenti del suo partito, promotore dei referendum assieme ai Radicali, è impegnata sul campo per sensibilizzare la popolazione non solo a votare Sì ai cinque quesiti, ma anche semplicemente a recarsi alle urne, per consentire che il quorum del 50% più uno degli aventi diritto al voto venga raggiunto. «Innanzitutto è importante che i cittadini tornino a votare. Tutte le tornate elettorali degli ultimi anni si sono purtroppo contraddistinte per il forte astensionismo, segno chiarissimo della sfiducia sempre più diffusa tra la gente nei confronti delle Istituzioni.

Noi della Lega anche con questa iniziativa referendaria abbiamo voluto dare un forte segno di impegno fattivo a favore della popolazione, da un lato per coinvolgerla direttamente nei processi decisionali su una materia così cruciale come la giustizia, dall’altro per stimolare il Parlamento ad agire più concretamente». L’Assessore si sofferma poi anche sul contenuto dei quesiti.  «Le materie affrontate nei cinque quesiti sono di fondamentale importanza per il buon funzionamento della giustizia, che purtroppo ormai troppo spesso non riesce a dare risposte al cittadino, in tempi certi e celeri e nelle forme più corrette.  Abbiamo assistito più volte a un’esecrabile commistione tra politica e magistratura, a scandali su magistrati, avvocati, parlamentari che hanno contribuito ad alimentare quella sfiducia nelle Istituzioni di cui parlavo prima. Il referendum è l’occasione per iniziare a riformare il sistema, che avrà certamente bisogno di ulteriori interventi, ma già questo è il primo passo: votare Sì alla separazione tra le carriere di pm e giudice, alla valutazione dei magistrati anche da parte degli avvocati, a un’elezione del Csm che non preveda la raccolta di firme per i candidati, all’abrogazione della legge Severino sull’incandidabilità dopo condanne per delitti non colposi e all’abolizione del pericolo di reiterazione del reato tra i requisiti per le misure cautelari, significa certamente voler cambiare la giustizia italiana». L’ultima notazione da parte di Tilde Minasi è per il silenzio dei media sui referendum.  «Il nostro leader, Matteo Salvini, ha parlato di “censura imbarazzante e vergognosa”, che fa comodo alla sinistra per avere “magistrati politicizzati che in tribunale fanno quello che vogliono e se perdono le elezioni poi provano a vincerle con le sentenze”.

Questo è certamente un dato emerso con forza nei fatti e negli scandali cui accennavo poco fa e non è un bene che i mezzi di informazione non si siano occupati del referendum. Hanno privato la collettività della possibilità di capire bene materie tecniche e di informarsi a dovere per poi poter scegliere di votare e cosa votare.

Roberto Calderoli – ricorda l’Assessore – che domani sarà in Calabria proprio per affiancarci nell’opera di sensibilizzazione, ha iniziato da giorni uno sciopero della fame per protestare contro questo silenzio mediatico.

Ciò che mi auguro è che i calabresi capiscano che questa è un’occasione da non perdere. Ci hanno dato già fiducia alle scorse elezioni e sono certa continueranno a darcela anche stavolta. Li invito intanto ad andare a votare e poi a votate Sì.

#iodicoSì è il nostro hashtag lanciato sui social – conclude Minasi – è un “Sì” al cambiamento. Non perdiamo questa preziosa opportunità».

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