(DIRE) Roma, 8 Giu. – La nave Mare Jonio sta facendo rotta verso le coste siciliane con a bordo 92 persone, tra cui una trentina di minori non accompagnati, soccorse in due distinte operazioni il 5 e il 6 Giugno scorsi in acque internazionali nelle zone Sar di competenza libica e maltese, e 11 membri del nostro equipaggio: lo ha riferito in una nota l’organizzazione della società civile Mediterranea Saving Humans. Nel comunicato si legge: “Secondo il diritto internazionale, alle 14.40 di ieri pomeriggio abbiamo richiesto l’assegnazione di un porto sicuro di sbarco (PoS – Place of Safety) al Centro di coordinamento del soccorso marittimo di Roma (It Mrcc), che ci ha risposto alle 15.48 di ieri dicendo che “la richiesta era stata inoltrata per le determinazioni alla competente Autorità Nazionale.”
Cioè il Ministero dell’Interno. Non avendo poi ricevuto ulteriori istruzioni, questa mattina alle 7.40 abbiamo reiterato la richiesta e la risposta della centrale operativa della Guardia Costiera è stata la stessa: anche Mrcc è in attesa della decisione del Viminale. Siamo una nave di bandiera italiana, e solo Mrcc di Roma può coordinarci e assisterci. Il Viminale, che dal 2017 deve assegnare nel più breve tempo possibile il porto sicuro di sbarco per persone soccorse in mare dal rischio di naufragio – e in precarie condizioni dopo essere state precedentemente vittime di ogni genere di violenze, torture e privazioni prima – non ha ancora fornito indicazioni a MRCC di Roma, e dunque alla are Jonio. In questo momento anche un’altra nave civile di soccorso Sea-Watch-3, con 352 naufraghi a bordo, sta aspettando in mare da quattro giorni. Troppo tempo, mentre si prolungano le sofferenze delle persone. Abbiamo comunicato alle Autorità che stiamo procedendo verso la Sicilia, anche in vista del peggioramento delle condizioni meteomarine. Siamo consci della situazione di affollamento dell’hotspot di Lampedusa, affollamento dovuto non ai numeri o a particolari emergenze, ma solo alla disorganizzazione e malagestione dei trasferimenti delle persone dall’isola verso la Sicilia e l’Italia. Una lentezza eccessiva che fa pensare alla volontà di ‘spettacolarizzare’ la cattiva propaganda sull”invasione'”.
Nella continua si continua: “Mentre in tre mesi si è visto come fosse giusto e materialmente possibile accogliere quasi 130.000 profughi dall’Ucraina, un numero doppio dei profughi che arrivano in un anno intero dal mare. Stiamo facendo rotta sulle coste sud siciliane, perché vogliamo agevolare le procedure di sbarco, non appesantire Lampedusa che deve continuare ad essere ‘l’isola che salva’ e non un campo profughi. E torniamo a ripetere che, invece di aver speso 2 milioni di euro al mese per ogni assurda e inutile ‘nave quarantena’, si dovrebbero impiegare risorse per un sistema rapido di trasferimenti e per luoghi di prima accoglienza in italia degni di questo nome”. (Com/Vig/Dire) 18:22 08-06-22