(DIRE) Roma, 7 Giu. – “Ieri la Commissione europea insieme al Parlamento europeo hanno deciso di mandare avanti una direttiva sul salario minimo che è fondamentale. Perché? Perché nel tempo sono nati molti lavori non coperti da contratti nazionali o da contratti pirata, che hanno retribuzioni da fame, anche sotto 5 euro l’ora in Italia. E dunque il salario minimo serve non per distruggere la contrattazione nazionale, che funziona bene in Italia, ma per integrarla per quei lavori che non sono coperti. E tuttavia attenzione, lo rimarca anche la Commissione europea, il quanto del salario minimo va definito in modo trasparente, legato al dato vero dell’economia, potere d’acquisto e a quello che può fare un’economia. Io sono molto spaventato dal fatto che l’introduzione del salario minimo porti le forze politiche a una rincorsa per alzarlo, talmente tanto da distruggere la contrattazione nazionale e provocare la disoccupazione e lavoro nero. Dunque, questo sarà molto importante farlo accadere nel modo giusto” . Così il leader di Azione, Carlo Calenda.
“Non è l’unica cosa che va fatta- prsegue Calenda- noi abbiamo proposto altre tre cose: la prima detassare e decontribuire – cosa che il Governo vuole fare – il lavoro partendo dai giovani, perché i giovani se ne vanno, centinaia di migliaia l’anno e devono mantenere il nostro welfare, quindi noi dobbiamo dare, e hanno stipendi oggi inferiori alla media, quindi bisogna dargli un sostegno immediato. In secondo luogo dare la possibilità alle imprese che hanno avuto utili l’anno scorso, di dare una mensilità completamente detassata e decontribuita, in modo che i lavoratori possano affrontare l’aumento dell’inflazione che sarà imponente, significativo e mangerà il potere d’acquisto dei salari, già pregiudicato in Italia. Infine, il reddito di cittadinanza, noi parliamo sempre ‘abolire o non abolire il reddito di cittadinanza’, benissimo, però intanto il Governo ha fatto una riforma importante, dando la possibilità alle agenzie private di intervenire nella ricerca del lavoro”.
“Ora, qual è il problema, che queste agenzie private che per altro dovrebbero anche, una volta al mese, incontrare il percettore del reddito che si deve presentare fisicamente, quindi diciamo, si dever far vedere, il che aiuta a prevenire abusi, però quello che è successo è che il decreto attuativo di questa norma non è mai stato percepito dal Ministro Orlando. Quindi questo fatto importantissimo, che sarebbe avere le agenzie private capaci di formare e fare il match tra domanda e offerta, oggi non c’è. Ecco, prima di parlare di abolizione o non abolizione parliamo di questo, cioè di far accadere le riforme che votiamo, perché se no, facciamo la figura dei cialtroni”, conclude. (Uct/ Dire) 16:14 07-06-22