Giornata storica per i Carabinieri calabresi, da oggi in vigore la legge sui sindacati militari. NSC Calabria «Con noi i colleghi non saranno più soli nel difendere i loro diritti»

Dopo ben quattro anni dalla sentenza della Corte Costituzionale n. 120/2018, il Parlamento ha approvato definitivamente la legge che disciplina l’esercizio dell’attività sindacale per i militari delle FF.AA. e delle Forze di polizia a ordinamento militare che oggi entra ufficialmente in vigore. Sebbene la norma abbia portata Storica, avendo allentato una delle numerosissime compressioni ai diritti civili dei cittadini con le stellette ed avendo almeno formalmente riconosciuto la possibilità di costituire associazioni sindacali, siamo di fronte ad un provvedimento carente e decisamente inadeguato rispetto alle aspettative dei militari, che rivendicano da anni una tutela sindacale sostanzialmente libera a garanzia dei propri diritti, nel solco dei principi costituzionali e degli orientamenti espressi dagli organismi internazionali (CEDU e Comitato europeo per i diritti sociali).

Tuttavia i militari sono abituati ad accontentarsi e faranno, come al solito, di necessità virtù, accontentandosi degli strumenti che hanno a disposizione, consci che sia meglio avere una brutta legge che non averne alcuna.

«Da oggi il Nuovo Sindacato Carabinieri (NSC) Calabria, in maniera libera ed indipendente e senza alcun timore reverenziale, nel solco dei principi costituzionali e giuridici eserciterà la sua funzione di “controparte” all’Amministrazione», sono le parole di Christian Bellè, il Segretario Generale Regionale di NSC Calabria che annuncia così l’entrata in vigore della storica legge «saremo accanto ai nostri colleghi Carabinieri in servizio in Calabria per “Sindacare” a tutela dei più deboli, contro l’arbitrio e la discrezionalità di chi intende la “militarità” come mero esercizio di un “potere” e non come una virtù professionale da riconoscere al lavoratore con le stellette di qualsiasi grado e ruolo. Saremo duri ma costruttivi, irriverenti ma pronti al confronto nel merito, intransigenti ed arrabbiati, se necessario, perché innamorati di una istituzione bisecolare fatta di uomini e donne votati al sacrificio che devono tornare ad essere un valore aggiunto da tutelare e valorizzare per il bene della società civile.»

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