“Correva il 27 di Maggio del 2002 e con 61.377 voti il 53,83% dei reggini elegge al primo turno, Giuseppe Scopelliti Sindaco della Città di Reggio Calabria. II primo Sindaco di destra della sua storia. (Il secondo, ed ultimo, fu Demetrio Arena eletto nel 2011). Per 10 anni Reggio fu protagonista in ambito nazionale ed internazionale nei vari settori: dal turismo alla cultura, dai lavori pubblici allo sport, dalla solidarietà allo sviluppo economico. Ci sono voluti anni di abili manovre di palazzo con le quali hanno costruito castelli di menzogne spacciate per verità assolute, l’intervento dei servizi segreti e la copertura di magistrati politicizzati per interrompere e annullare il volere popolare. Sono passati 20 anni, rimane l’orgoglio e l’onore di aver servito la città con dignità, passione, coraggio, competenza e, soprattutto, onestà”. Con questo appassionato post Giuseppe Agliano, amico e amministratore nell’era Scopelliti, ricorda con emozione i tempi in cui tutta Italia ammirava Reggio Calabria. Invidiava la sua trasformazione sociale ed economica in quanto ambiva a divenire la “perla del Mediterraneo”.
Un centro culturale in continua ebollizione capace di attirare turismo di diverse fasce. Un sogno, divenuto anche realtà, che aveva alle spalle un disegno politico ed economico di lungo periodo, una visione progettuale di lungo corso che Scopelliti e la sua squadra stavano mettendo in atto al fine di dare nuovi sbocchi ai reggini. Non ultima la destinazione a divenire, (insieme ad altre 20) Città Metropolitana.
Usare la bellezza della nostra terra per attrarre altra ricchezza, investitori ed imprenditori, oltre che i turisti con i vari piani di destagionalizzazione programmati dall’amministrazione Scopelliti. Una crescista che si è interrotta bruscamente e per fatti di natura giudiziaria mai chiariti in maniera assoluta, per i quali ha pagato, fino in fondo, senza sconti una sola persona. Circostanza che fece perdere anche alla città l’espressione più alta del potere locale.
Oggi, a distanza di tanti anni, nel guardare Reggio Calabria che è l’ombra di quella che era e che sarebbe potuta essere c’è la rabbia verso chi festeggiava stappando spumante quando questo incubo ebbe inizio.
La Reggio di oggi, figlia di invidie e rancori, è una città “sospesa”. Una città che non ha ambizione, una città che perde i suoi figli che inevitabilmente e a malincuore sono costretti a fuggire altrove per sopravvivere.
Reggio Calabria avrebbe tanto bisogno di una guida che abbia le idee chiare, una squadra forte e dei programmi condivisi come lo era quella dell’ex Sindaco Giuseppe Scopelliti, tant’è che venne anche riconfermato con un imponente plebiscito.
FMP