“Il possibile rischio di una crisi alimentare dovuta al conflitto russo-ucraino minaccia la sicurezza di milioni di persone, come ha denunciato il Presidente Mario Draghi durante l’informativa in Senato. Russia e Ucraina, infatti, sono i principali fornitori di cereali, coprendo più del 25% delle esportazioni a livello globale. Le devastazioni dovute alla guerra hanno colpito la capacità produttiva di ampie aree ucraine. Inoltre, milioni di tonnellate di cereali sono bloccate nei porti ucraini del mar d’Azov e del Mar Nero.
A tal proposito, preoccupa l’allarme lanciato da Federalimentare riguardo il rischio di una carenza della materia prima anche in Italia, oltre ad un aumento del prezzo che solamente da febbraio ad oggi risulta pari al +52%, toccando i massimi storici. Se la situazione non cambierà nel medio periodo, la crisi si ripercuoterà duramente sulle aziende alimentari e sui lavoratori del settore. Come sindacato UGL, pertanto, chiediamo urgentemente un’azione coordinata tra i Paesi dell’Unione Europea, sostenendo un’iniziativa di collaborazione tra le parti in causa. In questa fase è essenziale intervenire per scongiurare una crisi umanitaria e alimentare dagli effetti potenzialmente drammatici per milioni di persone e lavoratori.” Lo ha dichiarato Paolo Capone, Segretario Generale dell’UGL, in merito all’informativa del Presidente Draghi in Senato sulla guerra in Ucraina e al rischio di una crisi alimentare.