Il trucco è semplice, la truffa è certa. Taroccare i contachilometri rimane un’attività in voga tra i venditori disonesti di autoveicoli di seconda mano. Il fenomeno è stato scoperto dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Ascoli Piceno, che ha acquisito significativi elementi di prova per denunciare alcune persone dedite alla rivendita di automobili usate con chilometraggio artatamente ridotto, così da aumentarne il valore commerciale e renderle più attraenti agli occhi degli ignari acquirenti. L’attività investigativa di polizia giudiziaria eseguita dal Gruppo Ascoli Piceno, coordinata dalla locale Procura della Repubblica, ha portato alla denuncia per truffa e frode in commercio di tre cittadini rumeni, legati da vincoli di parentela, titolari, nel piceno, di una rivendita di auto usate alle quali, metodicamente, manomettevano il “contachilometri” riducendo le percorrenze effettive indicate dallo strumento. Nella migliore delle ipotesi le automobili venivano “ringiovanite” di qualche decina di migliaia di chilometri, finanche della metà della strada percorsa, addirittura, per i casi peggiori, di oltre 200.000 km, trasformando veri e propri ferrivecchi, pericolosi per l’incolumità dei passeggeri e per la stessa circolazione stradale, in veicoli dall’apparente motore seminuovo.
Così preparate, erano pubblicizzate mediante annunci su siti internet specializzati, dai quali ricevevano una miglior valutazione, garantita dallo scarso chilometraggio del mezzo, riuscendo ad ottenere un indebito vantaggio economico dalla vendita, a danno di clienti truffati. Per il cliente, alla ricerca di una vettura usata, i chilometri percorsi rappresentano, indubbiamente, il fattore decisivo per l’acquisto, indicano una misura del grado di usura del mezzo e sono significativi dell’approssimarsi di potenziali spese di manutenzione. Allo scopo di carpire definitivamente la fiducia dei clienti, tutte le automobili venivano poste in vendita solo dopo aver effettuato una nuova revisione, indipendentemente dalla data dell’ultima eseguita, quale ulteriore elemento di garanzia dei chilometri percorsi dall’auto.
Una serie di espedienti semplici da attuare, sia sulle vetture più vecchie, con odometro analogico a tamburo, sia su quelle più moderne, dotate di contachilometri digitale, ma capaci di mettere in difficoltà e trarre in inganno anche i clienti più avveduti.
La truffa dei chilometri scalati è uno stratagemma già tristemente noto alle cronache locali, che ha già visto protagoniste le Fiamme Gialle Picene in quanto, attraverso un approccio trasversale al particolare fenomeno illecito, con l’operazione Tarocca(u)to del maggio 2021 hanno denunciato per truffa i rappresentanti legali di una concessionaria sambenedettese.
Per effetto delle peculiarità di polizia economico-finanziarie affidate al Corpo, sono state eseguite mirate verifiche fiscali nei confronti di evasori totali e recuperato a tassazione oltre 719 mila euro di imponibile ai fini delle imposte dirette non dichiarato al fisco, IVA dovuta per 182 mila euro e un imponibile Irap per oltre 625 mila euro. Ed è proprio attraverso l’aggressione ad ogni forma di criminalità che la Guardia di Finanza restituisce competitività e legalità al mercato, così da alimentare gli investimenti e il conseguente sviluppo imprenditoriale ed economico.