Progetto “Divergentemente”, Minasi: Garantire pari opportunità ai ragazzi “plusdotati” e valorizzarli come risorsa per la società

«Garantire “pari opportunità” ai cittadini significa porre tutti in condizione di accedere alle stesse opportunità di crescita, sviluppo, acquisizione di conoscenze, formazione, lavoro, ecc. In questo senso, l’azione di chi si occupa di pari opportunità deve rivolgersi non solo ai soggetti svantaggiati, ma – paradossalmente – anche a quelli avvantaggiati, dalla loro maggiore intelligenza, ovvero i “plusdotati” che, se non seguiti nei modi corretti, rischiano di perdere entusiasmi, vitalità, capacità di apprendimento e, appunto, di veder sprecati i loro talenti.

E’ per questo che ho incontrato, nei giorni scorsi, la dott.ssa Dominella Quagliata, coordinatrice di un team di professionisti, ad approccio interdisciplinare, che ha dato vita al progetto DivergenteMente, per il riconoscimento e la valorizzazione dei ragazzi con alto Quoziente Intellettivo».

L’Assessore alle Politiche Sociali della Regione Calabria, Tilde Minasi, che tra le sue competenze ha anche quella delle Pari Opportunità, introduce così un tema – la cosiddetta “giftedness” o “plusdotazione” – che pur riguardando solo una piccola percentuale di bambini e ragazzi (il 2%), non va assolutamente trascurato, ma va trattato, anche come preziosa risorsa per la società.

Nei casi di “giftedness” la persona ha abilità cognitive molto superiori a quelle della media della popolazione, misurate attraverso il cosiddetto Q.I., il quoziente intellettivo, che è indicativamente compreso tra 120 e 125 per l’Alto Potenziale Cognitivo e superiore o uguale a 130 per la plusdotazione.

Non sempre a un elevato Q.I. corrisponde, tuttavia, un’alta prestazione scolastica, professionale o sociale, perché il funzionamento globale di una persona dipende anche dalla motivazione. Dunque, perché il Q.I. possa essere davvero un vantaggio, è necessario che la persona sia valorizzata e aiutata a usare produttivamente le proprie risorse. Ed è per questo che nasce in Calabria l’associazione non-profit “DivergenteMente”, con l’obiettivo di sensibilizzare e informare la popolazione e le istituzioni sul tema dell’Alto Potenziale Cognitivo e della Plusdotazione, con attenzione anche ai Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) e per facilitare il riconoscimento, la valorizzazione e il potenziamento delle persone “gifted”.

«Nel nostro Paese – ricorda l’Assessore Minasi – non esiste ancora una legge per gli studenti ad alto potenziale cognitivo e plusdotati, ma solo un’indicazione del Miur, che definisce corretta la prassi delle scuole di inserire gli alunni con alto potenziale intellettivo tra i Bisogni Educativi Speciali. Ed è questa l’unica possibilità attuale per personalizzare gli insegnamenti, con metodi di apprendimento individuali. Senza una personalizzazione si rischia di demotivare i ragazzi verso lo studio, con conseguente abbandono e disagio sociale.

Ecco perché – aggiunge l’Assessore – sono ben contenta di supportare l’associazione DivergenteMente, che si rivolge a insegnanti e ragazzi capaci di contribuire in modo importante alla crescita stessa della nostra Regione e che meritano la nostra massima attenzione. Siamo anzi felici di fare da apripista, come Calabria, a iniziative in questo ambito, che saranno presto comunicate».

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