Filippine. Presidenziali al via, Marcos Jr avanti, scontri a Mindanao

(DIRE) Roma, 9 Mag. – Nelle Filippine sono almeno sei le persone rimaste uccise in due diversi attacchi che si sono verificati sull’isola meridionale di Mindanao durante la giornata elettorale di oggi, stando a quanto riferiscono fonti locali. Dirigenti della polizia della regione rilanciati dal quotidiano The Inquirer hanno denunciato tre morti in uno scambio a fuoco fra sostenitori dei candidati locali nella provincia di Lanao del Sur, nell’ovest dell’isola. Tre appartenenti alle Barangay peacekeeping action team (Bpat), un’organizzazione di vigilantes con funzioni di peacekeeping, sono stati uccisi da uomini armati non identificati nei pressi di un seggio nella provincia di MagILIPPINE. uindanao, sempre nella parte occidentale di Mindanao, secondo fonti di intelligence militari citate sempre da Inquirer.

Il comitato elettorale locale sta indagando sulla possibile connessione con il voto. La storia recente di Mindanao è stata segnata da fasi di instabilità e violenze legate alle attività di gruppi armati di ispirazione jihadista e alla risposta da parte delle forze armate. Nel 2009 nella provincia di Maguindanao almeno 58 persone, sostenitori di un candidato e giornalisti, morirono in un attentato avvenuto nel contesto pre-elettorale. Le violenze di oggi si svolgono nell’ambito delle elezioni presidenziali con le quali 67,5 milioni di filippini aventi diritto – a cui si aggiungono i residenti all’estero, pari a 1,7 milioni – sceglieranno il successore del capo di Stato Rodrigo Duterte, eletto nel 2016, nonché del vice presidente, che nel Paese si elegge in modo separato. Alle urne si dovranno inoltre scegliere anche parlamentari e amministratori locali.  I candidati all’incarico di capo dello Stato sono dieci.

Stando alla maggioranza dei sondaggi e delle previsioni, i due più papabili vincitori sono il senatore Ferdinand Marcos Jr del Partido Federal ng Pilipinas (Pfp), figlio dell’ex presidente Ferdinand Marcos, al potere fra il 1965 e il 1986, e Leni Robredo del partito Liberal, vice presidente nelle file dell’opposizione, nota per le sue posizioni contrarie a quelle di Duterte. Durante il suo mandato, l’attuale capo dello Stato è stato oggetto di critiche da parte della società civile locale e internazionale sia per la cosiddetta politica di “guerra alla droga”, attualmente sotto indagine presso la Corte penale internazionale con sede a L’Aia, che per la sua presunta repressione dei media critici nei confronti del governo e la sua gestione della pandemia di Covid-19. Stando alle primissime stime non ufficiali della commissione elettorale filippina (Comelec), Marcos Jr sarebbe al momento in vantaggio su Robredo. (Bri/ Dire) 17:52 09-05-22

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