“Le donne che non sono né troppo giovani né troppo anziane – si legge nel decreto – dovrebbero velarsi il viso di fronte a un uomo che non è un membro della loro famiglia”, per evitare provocazioni.
Il leader supremo dei Talebani, Hibatullah Akhundzada, ha firmato il decreto reso pubblico Sabato dal Governo di kabul, con cui stabilisce che le donne talebane dovranno indossare il burqua in pubblico. Ma la mortificazione per il sesso femminile va oltre. Le donne senza impegni sono invitate a rimanere in casa.
Questo è il triste risultato di 20 anni di guerra dell’Occidente contro il terrorismo nel paese asiatico, con tanto di cambi di governi per mettere alle porte gli integralisti islamici. Tutto è tornato ad almeno 20 anni fà per le donne in Afghanistan, diritti fondamentali negati, come in questo caso la libertà di scegliere. Nemmeno a dirlo tutto si è incancrenito dopo la fuga dell’esercito americano dal Paese nel quale ha combattuto illudendo la popolazione di una libertà in fin dei conti mai raggiunta.
Le immagini della gente che non voleva essere abbandonata nelle mani dei Talebani sono ancora scolpite nella memoria occidentale. Persone aggrappate letteralmente agli aerei militari che non volevano essere abbandonate e che invece lo sono state! Senza tener conto delle rappresaglie dei Talebani rinforzati dagli armamenti “ereditati” a cui andavano in contro. Una delle pagine più buie dell’occidente che consegna milioni di persone poverissime ad un governo che aveva promesso di essere più flessibile e che invece si attiene alla radicale interpretazione della Sharia, la legge islamica.
Fabrizio Pace