(DIRE) Roma, 26 Apr. – La disponibilità a una “mobilitazione totale” delle risorse umanitarie e logistiche delle Nazioni Unite per evacuare i civili da Mariupol, teatro di un assedio delle forze armate russe che prosegue da settimane, è stato uno degli aspetti evidenziati dal segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, durante una conferenza stampa congiunta col ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov che si è svolta oggi a Mosca. Il massimo dirigente del Palazzo di vetro ha definito la situazione di Mariupol “una crisi nella crisi” del conflitto che si sta svolgendo da oltre due mesi in Ucraina. L’idea proposta da Guterres per permettere il trasferimento delle persone rimaste in città, circa 100mila secondo fonti delle autorità ucraine, è quella di creare un gruppo di contatto umanitario composto da rappresentanti di Onu, Russia e Ucraina.
Il segretario generale si è anche detto pronto a un coordinamento con la Croce Rossa per permettere l’evacuazione dei civili bloccati nell’acciaieria Azovstal, ultimo avamposto delle forze armate ucraine nella città che ospiterebbe però anche centinaia di persone non combattenti. Guterres ha detto di essersi recato in Russia come “messaggero della pace” ma ha premesso che fra l’Onu e il Cremlino esiste una differenza di vedute di fondo rispetto all’intervento in Ucraina. Per l’organismo multilaterale è infatti ritenuto “un’invasione in violazione dell’integrità territoriale dell’Ucraina”, mentre Mosca lo definisce “un’operazione militare speciale”. Il segretario generale si è detto inoltre “preoccupato” dalle “continue denunce di violazioni del diritto umanitario internazionale e di potenziali crimini di guerra” che arrivano dall’Ucraina e ha sottolineato la necessità di condurre “indagini indipendenti a riguardo”.
Guterres ha anche espresso “rammarico” per la mancata inclusione dell’Onu nel cosiddetto “Formato Normandia”, una locuzione che indica un gruppo di Paesi composto originariamente da Francia, Germania, Russia e Ucraina, e nel corso degli anni allargato anche ad altri come Italia e Gran Bretagna, che a partire dal 2014 ha cercato di trovare una soluzione al primo conflitto fra Ucraina e Russia, scoppiato attorno alla questione della sovranità della Crimea e di alcune aree del Donbass. Nelle stesse ore della conferenza stampa il presidente russo Vladimir Putin ha avuto un colloquio telefonico con l’omologo turco Recep Tayyip Erdogan. Nel corso dello scambio, Putin ha detto che i soldati ucraini asserragliati dentro Azovstal dovrebbero “deporre le armi” e ha assicurato che ai prigionieri di guerra vengono garantite le cure mediche. (Bri/ Dire) 16:22 26-04-22