(DIRE) Roma, 21 Apr. – Nel 2020 il Mezzogiorno ha perso 21.782 giovani laureati. Nonostante le limitazioni alla mobilità imposte durante il primo anno di pandemia, e l’incertezza che ha caratterizzato il 2020, “le emigrazioni all’estero dei giovani laureati italiani si sono intensificate rispetto al 2019, in netta controtendenza rispetto ai trasferimenti di residenza della popolazione nel complesso, che invece hanno registrato cali di varia entità”. E’ quanto si legge nel rapporto Bes dell’Istat. “Non si modificano le direttrici principali dei flussi di giovani laureati, che continuano a essere verso l’estero e dal Mezzogiorno al Centro-nord”. A livello nazionale, l’indicatore, che considera il bilancio delle migrazioni dei giovani cittadini italiani (25-39 anni) con un titolo di studio di livello universitario, ha segno negativo anche nel 2020: -5,4 ogni 1.000 residenti di pari età e livello di istruzione, una perdita più elevata rispetto al 2019 (-4,9 per 1.000), che corrisponde a un saldo dei trasferimenti di residenza da e per l’estero di -14.528 unità. “I flussi verso l’estero determinano tassi negativi in tutte le aree del Paese- continua il Rapporto- in lieve flessione rispetto al 2019 nel Sud (-5,3 per 1.000) e nelle Isole (-6,1), in crescita nel Nord-ovest e nel Nord-est (-5,9 e -6,1 rispettivamente).
Nel Centro-nord però le uscite verso l’estero sono pienamente compensate dalle migrazioni interne che, invece, accentuano la penalizzazione del Mezzogiorno. Sud e Isole, infatti conservano il segno negativo anche nel saldo totale, che nel 2020 è pari a -25 e -23,6 per 1.000 rispettivamente, mentre il bilancio complessivo è sostanzialmente in pareg gio nel Centro e ampiamente positivo per il Nord, area che nel corso del 2020 ha acquisito circa 7 mila giovani laureati italiani in più al netto degli emigrati”. Invece il Mezzogiorno, spiega l’Istat, “soltanto nel corso del 2020, ha perso 21.782 giovani laureati (al netto dei rientri). Di questi, oltre tre su quattro hanno trasferito la propria residenza nel Centro-nord (16.882; 77,5%)”. I flussi interni sono tutti più contenuti rispetto al 2019, ma continuano a confermare la diversa attrattività del Centro-nord e del Mezzogiorno per le risorse umane più giovani e qualificate. Il divario territoriale “si manifesta anche nelle scelte/opportunità migratorie: oltre la metà dei giovani laureati italiani che si sono trasferiti all’estero nel 2020 proveniva dal Nord Italia, meno di uno su tre dal Mezzogiorno. Tra quanti nello stesso anno sono tornati a risiedere in Italia, meno di uno su quattro si è stabilito nel Mezzogiorno più di uno su due al Nord”. (Lum/ Dire) 10:39 21-04-22