(DIRE) Roma, 14 Apr. – “È necessario guadagnare margini di manovra procedendo speditamente nell’attuazione del Piano di ripresa e resilienza, il cui valore in termini reali rischia di essere ridimensionato dalle tensioni inflazionistiche particolarmente acute nel comparto degli investimenti in costruzioni”. Cosi’ il presidente della Corte dei conti, Guido Carlino, nel corso dell’audizione sul Def 2022 davanti alle commissioni Bilancio di Camera e Senato. “La scelta di puntare su un Piano a largo spettro che il Governo ha fatto con il PNRR – sottolinea la Corte dei Conti – è ben evidenziata dai tanti ambiti coperti dalle riforme e dagli investimenti programmati: dai processi di digitalizzazione e transizione ecologica e climatica agli avanzamenti nei nuovi paradigmi tecnologici; dall’aumento della resilienza dei sistemi di protezione sociale al rafforzamento del sistema sanitario duramente messo alla prova dalla pandemia.
Uno spettro largo che è esso stesso testimone della volontà di costituire condizioni per una crescita più solida e dello sforzo richiesto alle Amministrazioni in termini gestionali”. Carlino prosegue: “Oggi, a fronte della nuova crisi che ci investe, è indispensabile poter contare sugli effetti di tale piano sia diretti, ossia in termini di impatto, sia indiretti, nella misura in cui le iniziative poste in essere avranno successo sul piano macroeconomico e genereranno effetti ‘di retroazione’ in termini di maggiore crescita e quindi minor deficit e debito. Effetti economici che dipenderanno naturalmente anche da qualità, dimensione e timing degli interventi. Rileva la programmazione finanziaria sull’intero periodo, e ciò anche per l’influenza sulle aspettative degli operatori. Dal 2022 ci si attende un’accelerazione, con una spesa annua programmata che raggiungerebbe i 30,1 miliardi per crescere ancora significativamente nel triennio successivo: a 43,3 miliardi nel 2023, a 47 nel 2024 e a 42,1 miliardi nel 2025”. (Mar/ Dire) 17:53 14-04-22