BioBetter ha sviluppato un modo per utilizzare la pianta per lo sviluppo di carne meglio coltivata
Poiché il fumo diventa sempre più stigmatizzato in tutto il mondo, il tabacco ha guadagnato una cattiva reputazione nella comunità sanitaria a causa delle sue alte concentrazioni di nicotina, un agente che crea dipendenza. Tuttavia, gli ingegneri israeliani della tecnologia alimentare della start-up BioBetter hanno trovato un caso d’uso per la pianta che potrebbe sfruttarne le proprietà, come elemento costitutivo per una carne meglio coltivata. La società con sede a Kiryat Shmona ha svelato il suo sviluppo di una piattaforma basata sul tabacco che consentirà la produzione di massa a basso costo dei cosiddetti “fattori di crescita” per l’industria della carne coltivata. Questi fattori di crescita sono elementi costitutivi fondamentali che creano un ambiente molecolare adatto per la crescita e la maturazione delle cellule di carne in coltura.
L’azienda utilizzerà la piattaforma per consentire una produzione efficiente su larga scala di carne coltivata, rendendola un prodotto di consumo di massa a basso prezzo per il grande pubblico. L’azienda stima che la nuova tecnologia consentirà la produzione annuale di migliaia di tonnellate di fattori di crescita per l’industria della carne coltivata al costo di 1 dollaro al grammo. “Si stima che i fattori di crescita e i mezzi di coltura cellulare possano costituire dal 55% all’85% del costo marginale nella produzione di alimenti a base cellulare”, ha affermato la dott.ssa Dana Yarden, MD, co-fondatrice di BioBetter.
Il CEO e co-fondatore, il dott. Amit Yaari, ha elaborato la scoperta alla base della tecnologia: “Queste sono cellule piuttosto sofisticate: le cellule per organismi multicellulari come polli e mucche hanno bisogno di un ambiente molto complesso”, ha affermato. “Non solo proliferano il più velocemente possibile, come i batteri, ad esempio, devono ricevere un segnale su quando differenziarsi e quando proliferare. Per fornire questi segnali, utilizziamo piccole proteine chiamate fattori di crescita che segnalano le molecole all’interno del tessuto”.
La startup sta applicando una tecnologia proprietaria per esprimere e purificare le proteine dalle piante di tabacco, in un processo che utilizza la biomassa verde dell’intera pianta per la produzione di un prodotto purificato di alta qualità. “La pianta del tabacco presenta evidenti vantaggi per il processo di produzione di fattori di crescita da una fonte non animale. Cresce rapidamente, accumula una grande biomassa e può produrre quattro raccolti all’anno; è adatta anche per la produzione di un gran numero di proteine complesse”, ha detto Yaari. “La tendenza globale a ridurre il fumo di tabacco sta spingendo i coltivatori di tabacco, soprattutto negli Stati Uniti, a cercare nuovi usi per la pianta.” La pianta del tabacco, rileva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, ha un vasto potenziale per diventare un elemento chiave nel futuro del cibo, un futuro che aziende come BioBetter potrebbe rendere possibile.
c.s. – Sportello dei Diritti