“L’episodio della esclusione di una paziente oncologica livornese dalla possibilità di accedere a servizi sanitari presso l’azienda ospedaliero-universitaria pisana ha riacceso un forte dibattito sulla inefficienza del Servizio sanitario nazionale (SSN). Questo ultimo è un sistema di strutture e servizi che hanno lo scopo di garantire a tutti i cittadini, in condizioni di uguaglianza, l’accesso universale all’erogazione equa delle prestazioni sanitarie, in attuazione dell’art.32 della Costituzione, che recita tra le altre come ‘La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti’.
La stessa norma suprema afferma poi che ‘la legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana’. Dispiace oltreciò che tale episodio avvenga in una regione nella quale storicamente il governo della sanità locale è appannaggio delle scelte spesso deleterie di una parte politica che si ammanta continuamente dei valori di eguaglianza. Mi associo alle parole del Sen. Matteo Salvini, il quale ha affermato che: ‘se davvero la sanità facesse distinzioni territoriali riguardo ai malati sarebbe una scelta grave’. E’ altrettanto opportuno accertare chi abbia determinato questa scelta aziendale che anche illustri costituzionalisti come il noto Prof. Emanuele Rossi ritengono del tutto illegittima”. Lo dichiara in una nota Manfredi Potenti, deputato toscano della Lega.