Ecco i dati regionali, provinciali e delle principali città
(DIRE) Roma, 5 Apr. – Il primo trimestre dell’anno ha visto i valori delle abitazioni italiane in lieve calo (-0,3% rispetto al precedente trimestre), a una media di 1.687 Euro al metro quadro. Lo afferma l’Ufficio Studi di idealista, portale immobiliare leader per sviluppo tecnologico in Italia, che registra valori giù dell’1,8% su base annuale. Secondo Vincenzo de Tommaso, responsabile del Centro Studi di idealista, “dopo un anno a tutta velocità per il mattone, con livelli di compravendite mai visti dal 2008, si iniziano ad avvertire segnali di rallentamento del mercato dovuti alla fase di grande incertezza vista in questi primi mesi del 2022.
Nonostante ciò, i prezzi si sono mantenuti stabili nel primo trimestre e nelle aree in cui la domanda è più attiva si registrano ancora incrementi di prezzo significativi, mentre aumenta il numero di mercati a ribasso per le difficoltà di assorbimento dell’offerta. In un contesto come quello attuale è possibile che questo trend continui nei prossimi mesi perché l’ondata inflazionistica potrebbe rendere più difficile la finanziabilità delle operazioni colpendo soprattutto il mercato di sostituzione. Allo stesso tempo ci potrebbe essere un aumento degli investimenti in abitazioni come bene rifugio”.
CAPOLUOGHI – L’andamento generale dei prezzi ha visto una tendenza piuttosto contrastata nelle principali città italiane, con 57 dei 107 capoluoghi analizzati in terreno positivo contro 49 che hanno ottenuto performance negative; Reggio Calabria è l’unica a non aver subito variazioni nell’ultimo trimestre. I maggiori incrementi spettano a Campobasso (8,1%), Trieste (7,2%) e Cremona (6,4%). Di contro, i maggiori indici di ribasso toccano a Vibo Valentia (-12,2 %), che segna il calo più marcato del trimestre, davanti a Isernia (-6,2%) e Genova (-5,7%).
Nei grandi mercati cittadini, molti dei quali avevano toccando un picco del tasso di crescita nel corso dell’ultimo anno, i prezzi sono in altalena: se Palermo (1,4%) e Torino (0,6%) fanno registrare ancora performance positive sul trimestre, Roma (-0,1%), Venezia (-0,2%) e Napoli (-0,7%) rallentano, mentre Milano (-2,7%) segna una netta inversione di tendenza. Venezia (4.378 Euro/m2) resta in cima alla classifica dei prezzi davanti a Bolzano (4.016 Euro/m2), che precede Milano (3.974 Euro/m2) e Firenze (3.877 Euro/m2). Anche Bologna (3.097 Euro/m2) si posiziona sopra i 3mila Euro di media. Dei 67 capoluoghi con prezzi sotto la media nazionale, il primo è Brescia con 1.681 Euro, l’ultimo è Biella con solo 691 Euro al metro quadro.
Inoltre: REGIONI – Nei mesi invernali i prezzi sono aumentati in 12 regioni su 20 con l’incremento maggiore in Valle d’Aosta, dove le aspettative dei proprietari sono cresciute del 5,5%. La seguono Marche (3,2%), Molise (3%), Friuli-Venezia Giulia (2,7%) e Umbria (2,6%). Il resto delle regioni segnano rialzi inferiori: si va dall’1,4% della Toscana allo 0,3% di Piemonte ed Emilia-Romagna. All’opposto, la serie di ribassi è trainata dal Lazio (-2,1%), davanti a Trentino-Alto Adige (-1,8%) e Lombardia (-1,6%). Cali contenuti sotto la soglia dell’un per cento nel resto delle regioni, dallo 0,9% della Sicilia allo 0,1% del Veneto.
La Valle d’Aosta (2.561 Euro/m2) è la regione italiana con i prezzi più elevati, seguita da Trentino-Alto Adige (2.533 Euro/m2), Liguria (2.400 Euro/m2) e Toscana (2.276 Euro/m2). Anche Lazio (1.958 Euro/m2) e Lombardia (1.732 Euro/m2) fa rilevare valori leggermente al di sopra della media nazionale di 1.687 Euro al metro quadro, sotto la quale si collocano le restanti 14 regioni italiane, con prezzi compresi tra i 1.660 euro dell’Emilia-Romagna e gli 845 Euro della Calabria, la regione più economica dove acquistare una casa.
PROVINCE – Prevalenza di variazioni positive a livello provinciale, con 63 mercati su 108 che presentano valori in recupero. Nel 43% delle aree monitorate le variazioni sono contenute in una forchetta compresa tra l’1% e il -1%; le principali a variazioni a rialzo spettano a Brindisi (6,2%), Aosta (5,5%) e Campobasso (4,9%); sul versante opposto, Latina (-6,7%), davanti a Vercelli (-5,7%) e Belluno (-4,6%), Isernia (4,3%) e Rovigo (4,1%) sono le aree con il maggior saldo negativo del trimestre.
Bolzano (4.043 Euro/m2) rimane di gran lunga la provincia più cara davanti a Lucca (3.074 Euro/m2). A seguire troviamo, nell’ordine, Savona (3.028 Euro/m2), Firenze (2.798 Euro/m2) e Aosta (2.561 Euro/m2). Nella parte più bassa del ranking stazionano Biella (598 Euro/m2), Caltanissetta (684 Euro/m2) e Isernia (719 Euro/m2).