(DIRE) Roma, 29 Mar. – Dopo sei anni di sospensione, il Fondo monetario internazionale (Fmi) tornerà a erogare finanziamenti al Mozambico. A renderlo noto è stato lo stesso organismo con sede a Washington. L’Fmi ha smesso di fornire prestiti a Maputo nel 2016, dopo aver scoperto che il governo del Paese africano aveva tenuto nascosto circa un miliardo di dollari di debito riconducibili a un episodio di corruzione da circa due miliardi di dollari che ha coinvolto diverse figure centrali dell’esecutivo dell’epoca, compreso l’ex presidente Armando Guebuza, e almeno due grandi banche internazionali: Credit Suisse e l’istituto russo Vtb.
Ieri, si legge sul portale dell’Fmi, l’organismo e il governo del presidente Filipe Nyusi hanno raggiunto un “un accordo a livello di staff”, quindi ancora da approvare dalla direzione e il comitato esecutivo dell’Fmi, “per un programma triennale sostenuto da un accordo per un importo di circa 470 milioni di dollari”, ovvero più di 30 miliardi nella valuta locale, il metical. I fondi sono erogati nell’ambito della Extended Credit Facility (Ecf), un’iniziativa del Poverty Reduction and Growth Trust (Prft) del Fondo che fornisce denaro senza interessi ai Paesi in via di sviluppo. Il piano economico messo a punto da Fmi e governo, si legge ancora sul sito dell’organismo, “mira a promuovere una crescita sostenibile e inclusiva e la stabilità macroeconomica a lungo termine”. Lo stanziamento dei fondi segue di una settimana una missione di cinque giorni di una delegazione dell’Fmi in Mozabico. Nyusi, parlando a un comizio politico nel sud del Paese, ha affermato che la decisione dell’Fmi comporta “un gran guadagno per il Paese” e mostra che l’organismo internazionale “ha fiducia” in Maputo.