Il Nucleo PEF della Guardia di Finanza di Livorno ha denunciato alla Procura della Repubblica del capoluogo labronico il titolare di un’agenzia di money transfer – il sistema di invio di denaro alternativo al circuito bancario o postale – che non aveva identificato la propria clientela, consentendo la consumazione di una truffa ai danni di un’ignara cittadina abruzzese, convinta di prendere in affitto un appartamento a Bologna.
Dopo aver esaminato alcune transazioni finanziarie che si presentavano anomale, le Fiamme Gialle hanno focalizzato l’attenzione sulla movimentazione di denaro andata in appannaggio di un soggetto inesistente. È così che le indagini hanno portato a individuare la donna, aquilana, vittima della truffa.
Con annunci pubblicati in bacheche virtuali si reclamizzava la disponibilità di appartamenti in zone universitarie, ad alta richiesta residenziale, a prezzi molto convenienti. In particolare, la vittima, attirata dal prezzo dell’affitto di un immobile nella città di Bologna ove trasferirsi per esigenze di studio, aveva inviato al sedicente proprietario l’anticipo per la locazione.
Per dare una parvenza di serietà alla transazione, il truffatore aveva dato indicazioni di versare, tramite money transfer, la somma di denaro a persona di fiducia della donna. Successivamente, quest’ultima avrebbe dovuto inviargli la ricevuta dalla quale celare alcune cifre del numero identificativo indispensabile per l’incasso. Modalità che avrebbe confermato al presunto locatore la disponibilità economica necessaria per la conclusione dell’accordo, mentre all’affittuario la sicurezza di non disperdere la propria liquidità.
Tuttavia, l’ignoto truffatore riusciva a incassare la somma presso il money transfer di Livorno utilizzando un documento d’identità palesemente contraffatto, riportante solo in parte i dati del beneficiario e ricostruendo il numero del PIN mancante nella distinta di versamento (inviata dalla truffata). Il presunto proprietario così si è reso irreperibile e non ha più risposto ad alcun messaggio. Per questo, è stato segnalato alla Procura della Repubblica di Livorno per i reati di sostituzione di persona e truffa, mentre il titolare del money transfer è stato deferito all’A.G. per omessa adeguata verifica della clientela.
Lo schema illecito individuato richiama i modus operandi tipici di alcune truffe perpetrate tramite canali digitali-finanziari, quali quelle sulle emergenze del falso parente in difficoltà, sugli acquisti di veicoli o di altri beni a prezzi apparentemente vantaggiosi o sulle richieste di prestiti con commissioni a pagamento anticipato.
comunicato stampa Guardia di Finanza Comando Provinciale Livorno