“Al fine di ottenere contributi governativi il Comune di Reggio ha pubblicato un avviso che prevede che tutti i creditori dell’ente presentino entro il 1° Aprile un’istanza indicante dettagliatamente tutti i crediti vantati. Chi la presenterà nei termini, alla fine dell’iter si vedrà recapitare una proposta con importo ampiamente ridotto rispetto al credito originario. La mancata presentazione della domanda comporterà invece l’automatica cancellazione del credito vantato.
A Reggio Calabria la pubblicità data all’avviso è stata così scarna che oggi ci sono tanti creditori che non ne sanno nulla e rischiano la cancellazione del loro credito. Ma a pagarne le conseguenze saranno anche i cittadini, perché il Comune per ottenere i contributi dovrà garantire al Governo l’adozione di misure: come l’aumento dell’addizionale comunale IRPEF, di tasse portuali e aeroportuali, dei canoni di concessione e di locazione, ecc ecc.
In sintesi, l’adesione a questo piano porterà benefici all’amministrazione, ma graverà pesantemente sulle tasche dei creditori e dei cittadini che già al momento stanno facendo i conti con i rincari esorbitanti di luce, gas e carburanti. L’Amministrazione Comunale reggina rischia di dar loro il colpo di grazia.
E la cosa più vergognosa è che dalla pubblicazione dell’avviso si deduce che l’Amministrazione ha già deciso di aderire a questo piano pur non essendosi fino ad oggi mai stato discusso di questo argomento in Consiglio Comunale. Sono contento per la partecipazione che la conferenza di stamattina ha avuto, sia per quel che riguarda i giornalisti che per i consiglieri comunali presenti”. Queste le considerazioni finali di Italo Palmara, Presidente di Reggio Futura, a margine dell’incontro tenutosi questa mattina alle 11.00, presso l’Hotel Torrione di Reggio Calabria.
Al tavolo a spiegare dettagliatamente la situazione, era seduto anche il vicepresidente Emanuele Genovese, anch’egli avvocato, stupito nel ravvisare da parte dell’amministrazione comunale un comportamento a dir poco contraddittorio, da un lato cerca di risparmiare ma dall’altro l’azione dell’ente potrebbe incidere negativamente sulle tasche del cittadino.
FMP