“Come affermato dal Presidente Mario Draghi, i dati dimostrano un rallentamento della crescita economica del Paese. I rischi non riguardano solamente il rifornimento di materie prime e semilavorati nel campo energetico, ma anche in quello agroalimentare, di acciaio, carta, ceramica, provocando un forte calo degli scambi commerciali. Risulta doveroso, pertanto, garantire aiuti concreti ai lavoratori maggiormente colpiti per evitare lo spettro di una nuova recessione. Come sindacato UGL, chiediamo al Governo di stanziare un ‘Fondo ristori’ per evitare che imprese e lavoratori vengano messi in ginocchio dal rincaro delle materie prime. Le ripercussioni della crisi russo-ucraina minacciano non solo l’economia italiana, ma anche quella europea, per questo occorrono nuove politiche di bilancio e ulteriori strumenti a partire dall’’Energy Recovery Fund’. Auspichiamo, dunque, una risposta unitaria da parte dell’UE anche sul piano degli aiuti al fine di scongiurare nuove chiusure che danneggerebbero in maniera drammatica i lavoratori.” Lo ha dichiarato Paolo Capone, Segretario Generale dell’UGL, in merito all’impatto del conflitto russo-ucraino sull’economia del Paese.
Comunicato Stampa