Ucraina. Protezione Civile: arrivati in Italia più di 14 mila profughi

Rete accoglienza ampia, serve regolarizzare rapporto con famiglie ospitanti

Foto di jorono da Pixabay

(DIRE) Roma, 7 Mar. – “A ieri sono più di 14 mila le persone che sono arrivate con reti interpersonali. Molte si muovono perché hanno parenti, amici e collegamenti. La metà sono donne, poi bambini e una quota minore di uomini”. Lo ha detto Fabrizio Curcio, capo del dipartimento di Protezione civile, a 24 Mattino su Radio 24, parlando dei profughi ucraini. “Con la delibera di stato di emergenza la Protezione Civile in coordinamento con le Regioni, il ministero dell’Interno, i comuni, le reti di solidarietà sta mettendo insieme un sistema di monitoraggio, quindi sappiamo quante persone passano, dove passano- continua Curcio- poi ovviamente stiamo lavorando a quella rete di accoglienza che sarà una rete modulare, dipenderà molto dai numeri. In casi di numeri elevati si passa a dover ricorrere a situazioni straordinarie come il reperimento di alberghi o l’allestimento di strutture particolari”.

“Adesso- spiega ancora Curcio- stiamo facendo questa analisi dei numeri per avere chiare l’accoglienza attuale e la prospettiva. È ovvio che nel momento in cui arrivano è un problema di strumenti che mettiamo in campo. La rete è talmente ampia e la generosità è talmente tanta che forse in maniera strutturale per la prima volta stiamo ragionando moltissimo con quelle che sono le reti ordinarie del terzo settore, per l’accoglienza e le famiglie che vogliono accogliere. Dobbiamo regolarizzare questa cosa”.

Il capo del dipartimento di Protezione civile ha poi spiegato che “per i numeri di arrivi la situazione non è preoccupante perché al momento stiamo parlando di numeri assolutamente irrilevanti da un punto di vista epidemiologico come ci dice il ministero della Salute. E’ evidente- dice- che il tema va affrontato quando i numeri diventeranno importanti e su questo stiamo costantemente ragionando, tant’è che ad oggi per chi proviene dall’Ucraina non viene fatta una deroga rispetto a quello che vale per il resto della popolazione, ma un allentamento temporale: si hanno all’ingresso 48 ore per fare tutti gli screening che devono essere fatti come agli altri. È un tema di attenzione, non parlerei oggi di preoccupazione, ma è un tema sul quale ci stiamo già concentrando”.

La Protezione civile “ha già inviato dei materiali in particolare un campo per accoglienza di 1000 persone- evidenzia ancora Curcio- stiamo terminando la raccolta con il Servizio sanitario nazionale, con le Regioni, di materiale sanitario, farmaci, elettromedicali, ambulanze, tutto ciò che gli stati ci stanno chiedendo, sia l’Ucraina sia i Paesi limitrofi. Abbiamo poi fornito tutta un’altra serie di disponibilità come 1.300 posti letto divisi per tipologia, insomma cerchiamo di dare una risposta che sia adeguata a quanto la parte nazionale chiede da parte dei paesi che oggi accolgono in prima istanza questo milione di persone che sono scappate dall’ucraina e che, in quota parte, troverà collocazione nazionale”, conclude. (Sim/ Dire) 11:34 07-03-22

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