(DIRE) Bologna, 2 Mar. – Passa il tempo e l’Aceto balsamico sloveno prende il largo: nonostante mesi di discussioni e colloqui diplomatici, la norma tecnica slovena rimane in vigore e quell’aceto balsamico è “sempre più diffuso nel mercato europeo” per cui ora “serve un passo concreto e formale che metta in mora la Slovenia e, l’unica strada possibile, è quella tracciata dalla procedura di infrazione prevista dal Trattato di Funzionamento dell’Unione Europea”. E tocca al Consiglio dei ministri agire in questo senso. E’ il monito-appello portato ieri in Senato dove la commissione Agricoltura ha ascoltato i Consorzi di tutela dell’Aceto balsamico di Modena Igp e dell’Aceto balsamico tradizionale di Modena Dop. E’ stata Mariangela Grosoli, presidente del Consorzio Tutela dell’Aceto balsamico di Modena Igp, a parlare di “problematica grave”, che “mette a rischio i comparti dei tre Aceti Balsamici tutelati a livello europeo, l’Igp e le due Dop”, che complessivamente rappresentano un fatturano al consumo di oltre un miliardo di euro, una produzione annua di circa 100 milioni di litri e un export superiore al 90%. “Ciò che si è verificato con la Slovenia è un vero e proprio aggiramento del Regolamento, una pratica scorretta che va fermata al più presto perché rischia di creare un pericoloso precedente non solo per il nostro comparto ma anche per altre denominazioni. Ringraziamo il mondo politico, istituzionale e associativo e, in particolare, le associazioni Origin Italia ed Origin Europa, per il sostegno e la condivisione di intenti, ma ora abbiamo urgente bisogno di un passo concreto che possa sbloccare la situazione che si sta facendo sempre più urgente e pericolosa”, ha ammonito Grosoli.
L’opposizione legale e procedurale è all’Aceto balsamico sloveno, avviata i primi mesi dello scorso anno, si è esaurita a giugno 2021 “con una risposta insoddisfacente della Slovenia e con il silenzio e l’astensione della Commissione Europea”. E così il mondo dell’Aceto balamico modenese, ha spiegato Federico Desimoni (direttore Consorzio Igp), ha studiato le contromosse con il ministero delle Politiche agricole e l’Avvocatura dello Stato: è uscita confermata l’opzione dell’avvio della procedura di infrazione perchè la norma slovena, oltre a violare almeno due regolamenti comunitari, si pone in contrasto con varie norme e principi dello stesso Trattato di funzionamento dell’Ue, in particolare, quelli a tutela del consumatore, della proprietà intellettuale, del riavvicinamento delle legislazioni nazionali e della politica agricola comune. E questa procedura non è solo un atto di natura giuridica ma ha valenza politica e, proprio per questo, è di competenza del Consiglio dei ministri. Di qui la richiesta alla commissione Agricoltura “di stimolare un intervento urgente e deciso del Governo”. Ha rincarato la dose Cesare Mazzetti per il Consorzio Dop: “L’iniziativa slovena colpisce anche l’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena, eccellenza modenese che produce pochissimi litri, circa 10.000 all’anno, che ha un grandissimo valore intrinseco ed ha una tradizione millenaria ma il nostro prodotto ha un disciplinare rigidissimo che lo rende selezionato e costoso”. Nel braccio di ferro con la Slovenia, “non si tratta solo di difendere un comparto economico rilevante a livello nazionale, ma pure gli asset intangibili del nostro Paese: la qualità, la tradizione, la reputazione, la cultura e i territori.
L’operazione della Slovenia porterà grande confusione, inganno al consumatore e certamente diluirà questi valori fondanti dell’economica e della cultura italiana”. Dunque, ha proseguito e insistito Mazzetti, “non possiamo tergiversare, il Consiglio dei ministri deve intervenire quanto prima avviando la procedura di infrazione e la fase di consultazione presso la Commissione Europea, questo, sono sicuro, sarà di supporto all’azione diplomatica del Ministro Stefano Patuanelli e al dialogo aperto con il Ministro sloveno”. (Mac/ Dire) 15:56 02-03-22