La politica calabrese, unitariamente, aveva bisogno di superare l’incapacità di individuare risposte concrete rispetto ad un argomento che occupa il dibattito istituzionale da molto, troppo tempo.
L’esigenza di far diventare l’arteria dorsale ionica della Statale 106 un’infrastruttura moderna e sicura, e interconnessa con tutti i territori del litorale, è una priorità di tutti i partiti; i quali, con convinzione hanno dato un prezioso contributo nel trovare una sintesi per una mozione che impegnerà il Governo a destinare le risorse necessarie per consentire alla ‘106’ un processo di riqualificazione e modernizzazione, ad oggi, indispensabile.
Oggi il Consiglio regionale ha dato prova di grande maturità istituzionale, sfuggendo all’inerzia che ha condotto in passato la discussione in Aula su questa annosa questione. I cittadini ci chiedono risolutezza e ampiezza di risposte. Tra le proposte che questo documento avanza, non c’è dubbio, che quella di maggiore impatto sarebbe quella di chiedere al Governo di rivedere la delibera CIPESS (Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile) dello scorso 15 febbraio, attraverso la quale si è impegnato a stanziare 6,3 miliardi di risorse per opere infrastrutturali immediatamente cantierabili. Oltre l’80% destinate al Sud. Di queste, in particolare alla Campania ha destinato 1.700 milioni di euro (34%), alla Sicilia 1.213 milioni di euro (24%), alla Puglia 958 milioni di euro (19%), ed alla Calabria 465 milioni di euro (9%).
Cioè solo il 9%! Una sperequazione che non aiuta alla Calabria a risolvere il nodo che blocca lo sviluppo della Calabria, sulla questione 106! Il Governo con la delibera CIPESS rinuncerebbe al principio evidentemente a cui deve ispirarsi l’allocazione delle risorse attraverso le quali il Mezzogiorno dovrebbe conseguire un reale ed effettivo riequilibrio territoriale.
E un impegno del Governo in tal senso offrirà la misura per capire quale sia l’approccio politico che anima la sua agenda di indirizzo, sulle opere di efficientamento di cui necessita la 106.
Anche perché – questo impegno – è fortemente vincolato alla decisione della Commissione Europea di rendere la Statale 106 infrastruttura strategica, inserendola nell’elenco delle opere della rete transeuropea dei Trasporti (TEN-T), una battaglia affrontata e vinta da Fratelli d’Italia.
Il Governo, pertanto, non solo il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, ma anche e soprattutto, il Ministero per il Sud, non può più tergiversare, ma prendere atto che la riqualificazione della 106 è un punto non più rinviabile per le politiche di sviluppo dell’intero Mezzogiorno.
Comunicato Stampa