L’ateneo austriaco mentre riparte il processo al ricercatore
(DIRE) Roma, 21 feb. – La Central European University (Ceu) di Vienna fa appello al “rilascio immediato” del proprio ricercatore Ahmed Samir Santawy, arrestato al Cairo a inizio 2021 e condannato a quattro anni di reclusione per diffusione di false notizie in patria e all’estero. La nota del Senato accademico giunge nel giorno in cui si tiene la prima udienza del nuovo processo per lo studente, dopo che la scorsa settimana un giudice ha annullato la sentenza e stabilito che il procedimento sia da rifare.
“La Central European University- si legge nel comunicato- solleva la voce per le libertà politiche ed accademiche, per i diritti umani e la dignità”. In occasione del “nuovo processo” per Santawy, che si celebra mentre il ricercatore “è ancora in detenzione in Egitto, il Senato accademico della Ceu fa appello al suo rilascio immediato e incondizionato del suo ricercatore di master. Come ha stabilito anche il Gruppo di lavoro delle nazioni Unite per la detenzione arbitraria, Ahmed è stato detenuto per oltre un anno arbitrariamente e in violazione della Dichiarazione universale dei diritti umani, e questo- si legge ancora- solo per aver esercitato la sua libertà di opinione ed espressione in quanto ricercatore e privato cittadino”.
Stando a quanto riferisce Amnesty International, al ricercatore dell’ateneo austriaco la magistratura egiziana ha contestato gli studi sui diritti delle donne e riproduttivi in Egitto, motivo per cui nel febbraio del 2021 è stato tratto in arresto mentre si trovava in Egitto per una breve vacanza in famiglia.
La vicenda giudiziaria di Santawy richiama quella di Patrick Zaki, ricercatore dell’Università di Bologna impegnato sui diritti umani e della comunità Lgbt, che affronta un processo per lo stesso capo d’accusa e ha già trascorso 22 mesi in detenzione cautelare.
(Dire) 13:07 21-02-22