Incognita inflazione sul 2022
(DIRE) Roma, 15 feb. – Dopo un anno di stop si iniziano a vedere segnali di ripresa e normalità anche nel settore dei prestiti personali; secondo l’analisi realizzata da Facile.it e Prestiti.it su un campione di oltre 140.000 richieste, nel 2021 gli italiani sono tornati a chiedere finanziamenti per viaggi (+40% su base annua), matrimoni (+20%) e formazione (+6%), attività che avevano pesantemente risentito dell’arrivo della pandemia.
“Sebbene il settore sia ancora lontano dai livelli pre-pandemia, il dato positivo è che nel 2021 gli italiani sono tornati a chiedere finanziamenti per attività che nel 2020 si erano fermate del tutto o quasi. A ciò si aggiunge una maggiore disponibilità da parte delle società di credito ad erogare- spiega Ivano Cresto, managing director prodotti di finanziamento di Facile.it- Un circolo virtuoso sul quale pesa, per l’anno in corso, l’incognita inflazione; l’aumento dei prezzi potrebbe spingere le famiglie a rimandare nuovamente progetti importanti a medio-lungo termine che spesso sono accompagnati dalla richiesta di un prestito personale”.
Un altro dato emerso dall’analisi è il crollo, nel 2021, del peso percentuale delle richieste di prestiti personali per ristrutturare casa (-15%). Il dato va però letto alla luce delle novità introdotte lo scorso anno; grazie al bonus 110% e ai mutui under 36 molti proprietari hanno potuto affrontare una ristrutturazione senza necessità di rivolgersi ad una società di credito.
Se la richiesta di liquidità (che ha fatto segnare un importante +27% su base annua) rimane la finalità che spinge più di tutte gli italiani a ricorrere ad un prestito personale è invece in calo, sia pur lieve, il peso percentuale delle richieste di prestito per l’acquisto di auto usate (-2%).
Possibile ipotizzare, in questo valore, l’influenza dei bonus mobilità decisi dal Governo nel 2021.
Chi si è rivolto ad una società di credito lo scorso anno ha cercato di ottenere, in media, 10.591 euro, valore ridotto del 3% rispetto al 2020 e su cui pesa la diminuzione dei prestiti per la ristrutturazione, che normalmente hanno importi elevati. La durata media dei piani di ammortamento è pari a 62 rate (poco più di 5 anni).
Guardando al profilo del richiedente emerge che l’età media è pari a 42 anni anche se, in più di un caso su tre (35%), la richiesta è arrivata da un under 36. Nel 74% dei casi a presentare domanda di finanziamento è stato un uomo. (Red/ Dire) 09:10 15-02-22