Gli NCC continuano ad essere sottoposti a vincoli eccessivi, che hanno impedito alla categoria di dispiegare il proprio potenziale economico, e che – nel mondo post pandemia – compromettono la capacità degli operatori di soddisfare le mutate esigenze dei clienti
Così Federnoleggio Confesercenti. Gli operatori NCC svolgono oggi la propria attività sulla base di una legge quadro approvata ormai un trentennio fa (15 gennaio 1992, n. 21). Una legge che è stata oggetto costante di rilievi da parte dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, finalizzati a sollecitare l’armonizzazione della legislazione nazionale con i principi di corretta concorrenza e adeguata fornitura di servizi di mobilità a cittadini e turisti. L’imposizione di vincoli normativi alla libera iniziativa degli operatori, compressi tra limitazioni territoriali, leggi regionali e regolamenti comunali, non è infatti più idonea a rispondere alle mutate esigenze dei clienti.
La speranza è che l’Esecutivo, nell’esercizio della delega, si attenga finalmente alle indicazioni dell’Antitrust avviando un processo di vera riforma del settore.
Quanto ai criteri della delega inseriti nell’art. 8 del provvedimento in esame, Federnoleggio Confesercenti sollecita soprattutto l’esigenza di adeguamento dell’offerta di servizi alle richieste degli utenti anche tramite le applicazioni telematiche, abolendo il foglio di servizio e l’obbligo di rientro in rimessa alla fine di ogni servizio, come previsto dalla Corte Costituzionale.
Si considera inoltre necessaria l’armonizzazione delle competenze degli enti locali in materia di trasporto non di linea. Di fondamentale importanza è poi l’adeguamento del sistema sanzionatorio, che dovrà basarsi su principi di parità di trattamento rispetto a servizi analoghi e individuare sanzioni proporzionate alla gravità della violazione.
c.s.