Il rappresentante di Palazzo San Giorgio presente all’importante appuntamento con la delegazione dei sindaci ricevuti in Vaticano. “È stata una giornata entusiasmante e ricca di emozioni che conserverò, per sempre, tra i miei ricordi più importanti”. Con queste parole il Sindaco f.f. Paolo Brunetti descrive la partecipazione all’udienza dal Santo Padre che si è tenuta nella Sala Clementina in Vaticano insieme alla delegazione dell’Anci (guidata dal presidente e Sindaco di Bari, Antonio Decaro) e ad una folta rappresentanza di sindaci provenienti da tutta Italia.
“Ho vissuto questo momento con intensa partecipazione – aggiunge l’inquilino di Palazzo San Giorgio – ma anche con l’orgoglio e la responsabilità di rappresentare la mia comunità cittadina in un’occasione così prestigiosa e piena di significati. Il Santo Padre ha rivolto parole molto importanti a tutti noi, – evidenzia il Sindaco f.f. Brunetti – richiamando la centralità dell’impegno per la gestione della cosa pubblica e sollecitando primi cittadini e amministratori a tenere sempre alta l’attenzione sulle fragilità sociali, sui diritti e sulla tutela della dignità umana. Temi che facciamo nostri e sui la classe dirigente, noi per primi, siamo chiamati a moltiplicare gli sforzi, specie in un periodo storico come quello attuale così duramente segnato da una pandemia che ha acuito in modo preoccupante disuguaglianze e marginalità. Una fase complessa ed estremamente difficile per le comunità locali, in particolare quelle più periferiche, che stanno pagando il prezzo maggiore della crisi sanitaria in atto. Ed è motivo di grande conforto poter avvertire la vicinanza del Papa che ha voluto ricordare in modo particolare proprio il lavoro di prossimità che Sindaci e amministratori locali stanno svolgendo ormai da oltre due anni per far fronte alle difficoltà derivanti dall’emergenza pandemica. Da questo incontro – conclude Brunetti – esce rafforzata inoltre la consapevolezza, mia e di tanti altri miei colleghi amministratori, circa la necessità di impegnarci quotidianamente affinché la politica sia sempre di più uno strumento di dialogo in grado di favorire unità e coesione. Perché, proprio come ricordato dal Santo Padre, la pace non è assenza di conflitto, ma la capacità di farlo evolvere verso una forma nuova di incontro e di convivenza con l’altro”.