Nota dei Consiglieri regionali ‘Fratelli d’Italia’ Giuseppe Neri, Antonio Montuoro, Luciana De Francesco
Necessario avviare una discussione nella prossima seduta del Consiglio affinché, la politica calabrese faccia fronte comune per chiedere al Governo nazionale all’interno della sua agenda politica, di rendere prioritario il tema dell’ammodernamento della Statale 106.
Aprire un confronto nella massima Assise calabrese risulta improrogabile, perché oltre ad affrontare una questione di sicurezza stradale, la discussione certamente offrirebbe un’occasione di approfondimento di una prospettiva strategica per l’intera infrastrutturazione della Regione Calabria.
Un lungo elenco di vittime ha drammaticamente segnato la storia della strada statale 106, che si aggiunge ad un’atavica inadeguatezza infrastrutturale che non garantisce ai cittadini una mobilità sicura e scorrevole.
Dati che impongono purtroppo, ancora una volta, l’esigenza di considerare interventi mirati in Consiglio regionale. Perché è impensabile che nessuna grande opera infrastrutturale calabrese venga finanziata con il Pnrr, e dunque la riqualificazione di un’arteria fondamentale come la Statale 106, per l’intera tratta calabrese, resterebbe ancora un obiettivo da raggiungere.
Condividiamo come gruppo consiliare Fratelli d’Italia, insieme al Consigliere Assessore Fausto Orsomarso e all’assessore Filippo Pietropaolo, la convinzione del Governatore Roberto Occhiuto, che, per far fronte alle criticità relative alla sicurezza stradale e alla percorribilità della 106, è indispensabile porre le condizioni affinché tutta la Statale Jonica sia progettata e realizzata come strada a due carreggiate, e dunque a quattro corsie.
Ma i costi complessivi di tale ammodernamento ammonterebbero a più di 4 miliardi di euro; risorse purtroppo che non saranno neanche parzialmente attingibili dal Piano nazionale di ripresa e resilienza.
Il Capogruppo Giuseppe Neri, ha sentito il Presidente del Consiglio regionale, Filippo Mancuso, a cui ha espresso l’ intenzione di orientare un confronto nella massima Assise calabrese, che abbia connotati pragmatici e risolutivi, e dalla quale possa nascere un impegno politico ed istituzionale, affinché un intervento atteso da quasi un secolo, possa avere una definizione concreta per quella che rappresenta a tutti gli effetti un’emergenza infrastrutturale che riguarda la vita di migliaia di cittadini calabresi.