Il 24 Gennaio ricorre la Giornata internazionale degli avvocati in pericolo, occasione per portare all’attenzione della società civile e delle pubbliche autorità la situazione critica che vivono molti legali nell’esercizio della professione. Quest’anno la Giornata è dedicata alla Colombia, dove la persecuzione degli avvocati, specialmente quelli che si dedicano alla difesa e alla protezione dei diritti umani, impedisce loro di esercitare liberamente la propria attività. Gli Avvocati “Marianella Garcia”, sul solco della propria specifica attività, aderiscono alla Giornata e sensibilizzano la diffusione della cultura dei diritti in ricordo di Marianela Garcia Villas, donna rivoluzionaria, avvocatessa impegnata nella lotta al sistema distorto del Salvador, che fondò la prima commissione per i diritti umani del suo Paese.
Il focus sulla Colombia di quest’anno ricorda i gravi dissidi interni, i conflitti armati che coinvolgono uno stato diviso da grandi disuguaglianze e violazioni endemiche dei diritti umani.
Nel 2016, la firma degli accordi di pace all’Avana tra il governo colombiano e le FARC (Forze armate rivoluzionarie della Colombia) ha messo ufficialmente fine al conflitto armato. Tuttavia, il processo di pace non ha ancora avuto esito: i gruppi paramilitari e il traffico di droga continuano a rinforzarsi.
Nel 2021, i cittadini colombiani hanno manifestato contro il governo per una proposta di riforma fiscale che li avrebbe danneggiati, ma tutto è stato represso con un attacco brutale allo stato di diritto, denunciato dalla Commissione interamericana dei diritti umani e da molte organizzazioni nazionali e internazionali. Questa situazione ha provocato un aumento considerevole della domanda di assistenza legale per le vittime di detenzione, tortura, sparizione, violenza sessuale e altre aggressioni. Gli avvocati che accettano questi casi sono spesso soggetti a ritorsioni.
I casi che possono essere considerati sensibili per gli avvocati in Colombia sono quelli che riguardano la restituzione delle terre, le esecuzioni extragiudiziali, l’ambiente e quelli portati davanti alla Giurisdizione Speciale per la Pace. Le rappresaglie contro gli avvocati aumentano quando denunciano presunti legami tra gruppi paramilitari, guerriglieri e autorità. Lo schema delle intimidazioni si ripete: sorveglianza, furto di attrezzature professionali, discredito delle attività svolte, minacce di morte contro gli avvocati e le loro famiglie. Il livello di minacce e di violenza è talvolta così alto che gli avvocati sono costretti all’esilio. Gli omicidi di avvocati in Colombia, poi, non si sono mai fermati e lo stato colombiano non fornisce loro alcuna protezione. Al contrario, le agenzie di intelligence statali conducono frequentemente operazioni di sorveglianza illegale contro gli avvocati.
I 334.508 avvocati colombiani non hanno un ordine professionale di riferimento e il Consejo Superior de la Judicatura (Consiglio Nazionale della Giustizia colombiano) che riunisce tutti i magistrati, giudici, procuratori e avvocati, non soddisfa i criteri di indipendenza e imparzialità che proteggono l’esercizio della professione.
“I casi di violazioni sistemiche dei diritti umani porta a livello internazionale a non abbassare l’attenzione. La presa di posizione contro i sistemi viziati deve essere unanime – afferma l’avv. Lucia Lipari – ma va esercitata con costanza, portando avanti iniziative e strategie di cambiamento, che favoriscano misure di pace e di tutela dei diritti, specie delle persone più indifese e svantaggiate, perché sono le più colpite. Non si pensi che la progressiva erosione dei principi fondamentali di alcuni Paesi possa non investire nel tempo anche altri Stati. Per questo servono azioni concrete, che nel corso del tempo possano produrre grandi cambiamenti, come una sorta di effetto farfalla”.
Ripartire dalle fragilità, sostenere legalmente chi non ha gli strumenti per difendersi e a volte la fiducia per farlo, promuovere la cultura dei diritti e le libertà, è questa la missione associativa degli Avvocati Marianella Garcia.