Studiosi: può nutrire 100 milioni di persone, non solo in Etiopia
(DIRE) Roma, 21 gen. – A soccorrere l’Africa minacciata dai cambiamenti climatici potrebbe essere l’ensete, il “falso banano” coltivato in Etiopia, potenzialmente in grado di sostenere più di cento milioni di persone in un’ampia regione dell’area subsahariana: a certificarlo uno studio in uscita sul trimestrale Environmental Research Letters.
Secondo Wendawek Abebe, professore all’Università di Awassa, uno degli autori della ricerca, la pianta “può giocare un ruolo davvero importante per la sicurezza alimentare e lo sviluppo sostenibile”. Classificata dagli scienziati con il nome latino di “ensete ventricosum”, con un grappolo di foglie che la rende simile al banano, è perlopiù coltivata per le radici e il tenero interno dello pseudostelo. In Etiopia, in particolare nella regione di Oromia, è consumata oggi per fare il pane o polente da circa 20 milioni di persone.
Secondo i ricercatori, però, l’ensete ha caratteristiche tali da adattarsi anche a climi differenti rispetto a quelli dell’altipiano etiopico, sia in Uganda e in Ruanda che nel più lontano Sudafrica. “Lo pianti in qualunque momento dell’anno, lo raccogli quando vuoi e cresce sempre” ha sottolineato James Borrell, esperto dei Royal Botanic Gardens di Londra, citato dall’emittente Bbc. “E’ per questo che lo chiamano l’albero contro la fame”.
La tesi dello studio è che l’ensete potrebbe essere di particolare aiuto di fronte alle conseguenze dei cambiamenti climatici. Un’altra esigenza alla quale la pianta darebbe una risposta è la riduzione della dipendenza globale da pochi cereali, in particolare riso, grano e mais, da cui la popolazione mondiale assume quasi la metà delle calorie.
(Dire) 12:36 21-01-22