Federsanità e IFEL (ANCI):Verso una scuola che promuove salute

La scuola è ritenuta un contesto che può mettere in pratica la promozione della salute e la città rappresenta uno snodo focale per agire sui suoi determinanti. E’ quanto è emerso ieri  dal “TALK on WEB” che si è svolto su iniziativa di IFEL, con il contributo di Fondazione The Bridge e Federsanità

Roma, 20 gennaio 2022 –  La scuola come contesto preferenziale per promuovere salute, anche attraverso una corretta informazione sulle campagne di prevenzione vaccinale. Su questi temi si è incentrato il dibattito nel corso del “Talk on Web” dal titolo Medicina Scolastica e Territorio promosso da IFEL, con la collaborazione di Fondazione The Bridge e Federsanità.

“La condizione attuale ha risvegliato l’interesse per la medicina scolastica, mettendo in rilievo come la scuola possa essere un contesto che può diventare un punto di riferimento per la salute rispetto a molti ambiti di prevenzione, incluse le campagne vaccinali, e quanto servirebbe perseguire una visione che la veda come ente facilitatore di salute pubblica supportato dagli altri organismi del settore”, ha dichiarato Rosaria Iardino, Presidente della Fondazione The Bridge.

Il dibattito ha preso spunto dall’indagine “La medicina scolastica tra passato e futuro”, realizzata da Fondazione The Bridge con la finalità di indagare il rapporto tra scuola, salute e città, che ha analizzato i desiderata, il percepito e la sensibilità rispetto alla relazione tra scuola, salute e città rispetto al nuovo concetto di medicina scolastica. I destinatari dell’indagine sono stati attori fondamentali sui territori: i docenti, come membri della comunità scolastica coinvolti direttamente nella formazione dei giovani cittadini, i genitori, in quanto anello di congiunzione tra famiglie, scuole e territorio e i sindaci quali rappresentanti di uno dei principali setting per la promozione della salute.

“Siamo all’inizio del processo di cambiamento post pandemico – ha detto Roberto Pella Vice Presidente Vicario di ANCI e delegato alla Salute – che dovrà tenere conto delle peculiarità dei territori per combattere le disuguaglianze nell’elargizione dei servizi socio-sanitari ai cittadini. La scuola deve essere considerata punto di riferimento centrale per la salute, anche per quanto riguarda la prevenzione. Gli amministratori stanno dando un supporto importante all’intero sistema scolastico, per non lasciare soli presidi, insegnanti ed educatori nel compito gravoso dovuto all’emergenza sanitaria. Penso alla gestione del trasporto pubblico, alle mense, ai servizi del dopo scuola ma anche, nell’interesse del benessere degli studenti, in una prospettiva post pandemica, alla ricostruzione degli spazi, all’efficientamento energetico e a nuove strutture che sarà possibile creare grazie alle risorse in arrivo dal PNRR e che i Comuni potranno gestire direttamente per asili nido e scuole”.

In pratica la promozione della salute in un contesto scolastico può essere definita come qualsiasi attività intrapresa per migliorare e/o proteggere la salute e il benessere di tutta la comunità scolastica.

“La pandemia in questi ultimi due anni ha dimostrato quanto la capacità di fare rete abbia avuto un ruolo determinante nella gestione dell’emergenza. Le amministrazioni comunali e le loro strutture sociali, insieme al Sistema sanitario nazionale e grazie anche all’apporto delle diverse espressioni della società civile e del Terzo settore, hanno dato prova di una straordinaria capacità di coordinamento e di governance del territorio. Siamo convinti – ha detto Alessandro Canelli Presidente IFEL  –  che tutti i cittadini debbano godere della stessa qualità dei servizi e della possibilità di accedere alle cure in egual misura. Riteniamo che tra i principali compiti dei nostri sindaci rientri il dovere di fornire risposte adeguate e omogenee alle istanze di salute espresse dal territorio. Ma per raggiungere pienamente questo obiettivo è necessaria una efficace attività multilivello di coordinamento tra primi cittadini, autorità sanitarie locali e regioni e il coinvolgimento delle scuole”.

E’ necessario lavorare per costruire il rapporto organico tra scuola e governance della sanità, una relazione organica e costante che, soprattutto a seguito della pandemia che abbiamo e stiamo drammaticamente vivendo, ci insegna come il sistema dell’educazione debba essere strettamente connesso a quello della prevenzione e tutela della salute pubblica

In pratica la promozione della salute in un contesto scolastico può essere definita come un’attività fondamentale intrapresa per migliorare e/o proteggere la salute e il benessere di tutta la comunità. “Si tratta di un concetto molto più ampio di quello di educazione alla salute e comprende le politiche per una scuola sana – ha sottolineato Giovanni Iacono Vice Presidente nazionale di Federsanità  – l’ambiente fisico e sociale degli istituti scolastici, i legami con i gli interlocutori istituzionali sul territorio e quindi Comuni, Associazioni, Servizi sanitari. Ogni azione in un’ottica One Health avviata a scuola moltiplica i suoi effetti anche sulle famiglie e sulla comunità tutta. Diffondere conoscenze e pratiche di salute e di benessere a scuola significa aumentare consapevolezza a tutti i livelli. Per questo è assolutamente importante l’integrazione di tutti gli attori coinvolti a vario titolo nella gestione della salute sul territorio.”

Sul tema della promozione della salute inteso come benessere è intervenuta anche Anna Scavuzzo, Vicesindaco di Milano, Assessore all’educazione e delegata alla Food policy: “la promozione della salute e del benessere è certamente un impegno prioritario per i Sindaci, che inizia con la prevenzione e con l’attenzione a stili di vita sani e abitudini alimentari corrette. Il ruolo degli Enti Locali è centrale e si realizza anche grazie una proficua collaborazione con le realtà cittadine: scuola, università, centri di ricerca, fondazioni, enti pubblici e privati condividono con il Comune obiettivi, strumenti, occasioni educative e di formazione. Dagli screening nelle scuole alle mense scolastiche, molte sono le occasioni che possiamo trovare per far sì che promuovere salute sia un’abitudine e non un’eccezione, intervenendo in modo concreto fin dalla prima infanzia”.

“Non è possibile pensare al medico scolastico in vecchio stile – ha aggiunto Anna Teresa Ferri, Dirigente scolastica della Rinnovata Pizzigoni -, ma possiamo pensare alla creazione di una figura di raccordo tra scuola, famiglie e medicina del territorio che agisca in chiave di prevenzione, di monitoraggio di salute di formazione degli studenti sulle tematiche sanitarie in modo da incidere sui determinanti di salute da un punto di vista culturale, di formazione e sensibilizzazione, di equità.

Comunicato Stampa

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