Sudan. Sciopero contro la Giunta: strade vuote e negozi chiusi

Fonti “Dire” a Khartoum: disobbedienza totale dopo uccisioni

(DIRE) Roma, 19 gen. – Strade vuote e negozi chiusi oggi a Khartoum, dove migliaia di sudanesi hanno aderito al secondo giorno di uno sciopero per denunciare le uccisioni di dimostranti da parte dei militari dispiegati dalla giunta al potere: lo riferiscono fonti dell’agenzia Dire nella capitale, rilanciando lo slogan “disobbedienza civile totale”.
Secondo queste testimonianze, anonime per ragioni di sicurezza, “gli abitanti hanno chiuso le strade erigendo barricate in reazione al massacro da parte di chi oggi governa il Paese”.
La protesta è in corso da ieri. Ad aderire anche alcuni atenei, come l’Università di scienze e tecnologia, che ha sospeso le lezioni e ogni altra attività.
Secondo stime del Comitato centrale dei medici sudanesi (Ccsd), almeno 70 persone sono state uccise da militari o poliziotti dalla ripresa delle manifestazioni il 25 ottobre, giorno dell’arresto del primo ministro Abdalla Hamdok, ritenuto una figura di compromesso tra i militari e le forze protagoniste della mobilitazione di piazza che aveva portato alla caduta del presidente Omar Hassan al-Bashir nel 2019.
Gli ultimi incidenti risalgono a lunedì scorso, quando militari hanno aperto il fuoco uccidendo almeno sette dimostranti. La polizia ha riferito di 50 agenti feriti, mentre sia l’Onu che l’ambasciata americana a Khartoum hanno contestato le modalità di intervento delle forze di sicurezza. Critica anche l’Unione Europea, che con il suo Alto rappresentante per la politica estera Josep Borrell ha denunciato come la giunta resti “sorda” agli appelli internazionali.
Il governo militare, guidato dal generale Abdel Fattah Abdelrahman al-Burhan, ha invece annunciato la creazione di una forza anti-terrorismo per far fronte a quelle che definisce “potenziali minacce”. (Dire) 14:22 19-01-22

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