L’amministrazione Biden ha classificato il fenomeno come un «incidente sanitario anomalo». I casi risalirebbero alla scorsa estate, ma la notizia è trapelata solo ora
Ci sarebbero stati dei presunti nuovi casi di sindrome dell’Avana, il disturbo neurologico di natura ancora non ben chiarita che da anni colpisce diplomatici e funzionari statunitensi. Gli episodi sarebbero avvenuti al consolato Usa a Ginevra e a Parigi nel corso dell’estate, riferisce il Wall Street Journal. Come riporta l’enciclopedia online Wikipedia “Per sindrome dell’Avana si intende una tipologia di malesseri insorti nel 2016 in alcuni membri del personale dell’ambasciata statunitense presso L’Avana. Episodi simili sono successivamente stati segnalati dal personale dell’ambasciata canadese nella capitale cubana, nonché da quello di diverse sedi diplomatiche statunitensi sparse per il mondo, tra cui Guangzhou, Berlino e Vienna.Le persone affette hanno riferito sintomi tra cui vertigini, mal di testa, stanchezza, nausea, ansietà, alterazioni sensoriali (tra cui deficit all’udito) e perdite di memoria.Sebbene le cause di tali manifestazioni non siano ancora state del tutto chiarite, si ritiene che possano essere state causate da armi a microonde. In particolare, la United States Intelligence Community e membri del governo americano (sia durante la presidenza Trump che quella Biden) hanno più volte sostenuto il coinvolgimento dei servizi segreti russi. I primi casi vennero segnalati nei primi mesi del 2016 da alcuni membri della CIA di stanza all’Avana, ma la notizia trapelò solo nell’inverno del 2017, quando membri del corpo diplomatico statunitense riferirono di presentare dei malesseri. Tra il 2016 e il 2018 circa ventisei membri della rappresentanza statunitense risultarono colpiti dalla sindrome. Gli individui affetti dichiararono in larga parte di aver udito prima della comparsa dei sintomi una specie di ronzio, proveniente da una direzione specifica, di durata variabile tra i 20 secondi e i 30 minuti, mentre altri una leggera pressione o vibrazione sulla testa, oppure una sensazione simile a quando si viaggia in macchina tenendo il finestrino semiaperto. Curiosamente, le persone vicine ai soggetti interessati non avevano percepito alcunché di anomalo. Oltre ai diplomatici statunitensi, nel 2017 almeno un membro dell’ambasciata canadese nella capitale cubana sarebbe stato affetto da perdita dell’udito manifestatasi dopo episodi analoghi. In una dichiarazione ufficiale pubblicata nel gennaio del 2019, il governo canadese affermò che sarebbero 14 i connazionali colpiti dalla sindrome (includendo impiegati dell’ambasciata e relativi familiari); tuttavia nel 2021 alcuni diplomatici, protestando per essere stati assegnati all’ambasciata cubana, sostennero che i casi sarebbero di più, e che il governo non avrebbe garantito sufficiente protezione al corpo diplomatico di stanza a Cuba.Nella primavera del 2017 venne avviata un’indagine da parte dell’FBI, che inviò alcuni agenti a L’Avana. Nel report finale tuttavia l’agenzia affermò di non aver rinvenuto prove di utilizzo di armi soniche. Risonanze magnetiche effettuate su alcuni diplomatici affetti da parte di un gruppo di ricerca della Università della Pennsylvania evidenziarono un ridotto volume della sostanza bianca e grigia a livello regionale, una ridotta integrità del cervelletto e delle funzioni uditive e visuo-spaziali, compatibili con un trauma cranico.L’origine del fenomeno risulta ignota, e più cause sono state suggerite. Uno studio effettuato da esperti della National Academies of Sciences, Engineering, and Medicine commissionato dal Dipartimento di Stato e pubblicato nel dicembre del 2020 arrivò alla conclusione che l’origine più probabile del fenomeno fosse ragionevolmente attribuibile ad un’arma ad energia pulsata. Questo tipo di tecnologia sarebbe stato oggetto di ampie ricerche in Unione Sovietica.” Sugli episodi sarebbero avvenuti al consolato Usa a Ginevra e a Parigi nel corso dell’estate è stato mantenuto il massimo riserbo per mesi: inizialmente ne sarebbero stati a conoscenza sono i responsabili delle sedi e probabilmente il Dipartimento di Stato a Washington, poi anche il personale delle due sedi diplomatiche sarebbe stato informato, nel corso di un incontro a Ginevra, via e-mail per quanto concerne Parigi. Tutti sono stati invitati a segnalare immediatamente eventuali sintomi anomali, riconducibili in qualche modo con la sindrome. Almeno tre le presunte vittime della sindrome che si trovavano in riva al Lemano. Per una di esse sarebbe stato necessario il trasferimento immediato dalla Svizzera agli Stati Uniti per le cure appropriate. Uno, invece, il caso sospetto nell’ambasciata della capitale francese. Interpellato dal quotidiano economico statunitense, il Dipartimento di Stato non è entrato nel merito della vicenda. «Per ragioni di privacy e sicurezza non discutiamo specifiche operazioni di ambasciata» ha dichiarato il portavoce Ned Price. «Prendiamo estremamente sul serio ogni segnalazione che riceviamo e siamo al lavoro per assicurarci che i dipendenti colpiti ricevano le cure e il sostegno che occorre loro». Sono più di 200 i funzionari statunitensi, in servizio nella capitale cubana, in Cina e in altre località europee, rileva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, che dal 2016 hanno lamentato vertigini, nausea, fischi lancinanti alle orecchie, vista offuscata, una persistente emicrania e che hanno riportato danni al cervello «simili a quelli riportati durante una commozione cerebrale», la cui entità «è estesa a tutta la massa cerebrale» – come aveva rilevato tempo fa uno studio dell’Università della Pennsylvania. L’amministrazione Biden ha classificato il fenomeno come un «incidente sanitario anomalo».
Comunicato Stampa – “Sportello dei Diritti”