“Province Caltanissetta ed Enna rischiano di diventare deposito scorie”
(DIRE) Palermo, 13 Gen. – Il WWF Sicilia centrale ha rivolto un appello a tutti i parlamentari delle province di Caltanissetta ed Enna eletti al Parlamento europeo, al Senato, alla Camera e all’Assemblea regionale siciliana in merito al ritorno dell’Italia al nucleare e al conseguente rischio di individuazione di quella parte del territorio regionale come sito di deposito delle scorie radioattive. Il WWF nella lettera ha ricordato che “gli elettori italiani si sono ripetutamente ed inequivocabilmente dichiarati sempre contrari” al ritorno al nucleare. Per il WWF tornare a parlare di nucleare “è un esercizio inutile”, mentre il dibattito in corso sul cosiddetto nucleare di quarta generazione è “surreale”, “favoleggiato da decenni senza nessuna reale novità tecnologica sui piccoli reattori modulari ancora in fase sperimentale”. Secondo l’associazione animalista “sarebbe auspicabile che il ministro della Transizione ecologica (Cingolani, ndr) e tutto il governo italiano si facessero portavoce, nella discussione europea sulla nuova tassonomia verde di una posizione chiara e avanzata che non ceda alle lobby del gas fossile e del nucleare”. In questo contesto il WWF Sicilia Centrale rileva come dal dibattito attuale “sembri totalmente sparita (ignorata?) la grave e irrisolta problematica relativa all’individuazione del territorio della Sicilia centrale quale sito di deposito delle scorie radioattive”. Nel dicembre 2020 la Sogin, la società pubblica di gestione del nucleare, ha pubblicato la ‘Carta nazionale delle aree più idonee’ selezionando 67 siti su tutto il territorio nazionale ove individuare il deposito nazionale dei rifiuti radioattivi. Tra questi siti ve ne figurano diversi individuati in Sicilia, valutata come territorio potenzialmente idoneo alla costruzione di un “cimitero nucleare – ancora il WWF – in cui seppellire, in eterno, le scorie radioattive”. Ai parlamentari, quindi, il Wwf fa notare che “nella malaugurata ipotesi di una riattivazione del settore energetico nucleare in Italia è chiaro che il rischio che la nostra isola, e le aree interne in particolare, divenga il sito privilegiato per accogliere tonnellate di materiali e rifiuti radioattivi diventerà sempre più alto e drammaticamente attuale”. Per questi motivi l’associazione ha rivolto un appello ai parlamentari “affinché si impegnino a contrastare ogni e qualsiasi ipotesi di riproposizione di forme di produzione energetica nucleare in Italia, difendendo la volontà popolare espressa nei referendum antinucleare”. (Sac/Dire) 12:30 13-01-22