(DIRE) Roma, 12 Gen. – Con l’inizio dell’anno nuovo è tempo di cominciare a fare i primi bilanci per il 2021. Purtroppo, per il turismo l’anno che si è appena concluso può essere caratterizzato da un solo colore: il rosso. Oltretutto, si tratta del secondo anno di fila con questa tragica realtà. I dati dell’osservatorio Federalberghi mostrano che lo scorso anno sono andate in fumo 148 milioni di presenze turistiche. Per fare un raffronto con il 2019 (l’ultimo anno pre-pandemico), è come se si fosse cancellato un pernottamento su tre. Se guardiamo ai soli turisti stranieri, la perdita diventa di uno su due per un totale di 115 milioni presenze estere perse. “Non possiamo pensare che tutto sia passato- commenta Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi- che tutti abbiano ripreso a viaggiare come prima. Se è vero che vaccini e misure di distanziamento ci rendono più sicuri, non possiamo dimenticare che per molti è ancora vietato entrare nel Belpaese e che anche gli italiani vanno alla scoperta della propria nazione con maggiore difficoltà”. In questo scenario imprese e dipendenti degli hotel italiani hanno visto venir meno una ad una le misure di sostegno che avevano permesso la sopravvivenza delle aziende e dei relativi posti di lavoro: il credito d’imposta sugli affitti, l’esonero dal pagamento dell’IMU, la moratoria sui mutui e la cassa integrazione covid. “La burrasca è tutt’altro che passata- conclude Bocca- e tutto il settore alberghiero guarda con il fiato sospeso al Consiglio dei Ministri di domani. Imprese e lavoratori degli alberghi hanno bisogno ancora del sostegno del Governo per poter passare la più gande crisi che si sia mai vista nel settore”. (Comunicati/Dire) 11:15 12-01-22