La comparsa di fumo in cabina ha costretto il 5 gennaio il volo AY-141 della Finnair, partito da Helsinki (Finlandia) in direzione di Bangkok (Thailandia), ad effettuare un atterraggio di emergenza all’aeroporto di partenza. Molta la paura ma nessun danno per i passeggeri dell’ Airbus A350-900, registrato OH-LWH. La decisione di tornare indietro interrompendo la salita a 4000 piedi, è stata presa dall’equipaggio dopo la comparsa di fumo in cabina. L’aereo è tornato a Helsinki per un atterraggio sicuro sulla pista 22L circa 12 minuti dopo la partenza. Il traffico aereo è stato interrotto per 20 minuti e i voli in partenza hanno subìto ritardi di circa 25 minuti. Il pilota, secondo quanto comunicato dall’aeroporto, ha avvertito la Torre di controllo appena si è accorto del fumo in cabina ed è atterrato con i servizi dei pompieri e del soccorso aeroportuale schierato per i casi di emergenza. I passeggeri hanno riferito di essere stati avvisati che potrebbe esserci del vapore fuori dal sistema di aria condizionata, tuttavia, dopo la partenza hanno sentito prima l’odore di fumo e hanno visto il fumo intensificarsi, mentre i rilevatori di fumo si sono attivati intorno all’aereo. Molti viaggiatori hanno però lamentato il fatto che non sono state fatte uscire le maschere a ossigeno. Secondo quanto riferisce la compagna, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, l’aereo è tornato a causa delle indicazioni del rilevatore di fumo, e i passeggeri sono stati portati in hotel. L’aereo della compagnia, è stato sottoposto a verifiche tecniche. Il 6 gennaio 2022, il responsabile della comunicazione dell’autorità investigativa sulla sicurezza dello scalo finlandese di Helsinki (AIBF), dopo aver comunicato che i passeggeri sono illesi “non avendo risentito del fumo” ha aggiunto che il glicole antighiaccio è finito nel posto sbagliato, nell’unità di potenza ausiliaria.
Comunicato Stampa Sportello dei Diritti