Lavoro. Paolo Capone, Leader UGL: “Incentivare formazione e partecipazione dei lavoratori per rilanciare occupazione nel 2022”

“Lo scenario occupazionale per il 2022 sarà caratterizzato inevitabilmente da una crescente polarizzazione del mercato del lavoro in Italia. Circa 8 professioni su 10 cambieranno in maniera significativa considerato il rapido avanzamento di nuove figure professionali in grado di abbinare competenze tecniche e umanistiche. Lo shock della pandemia ha inevitabilmente accelerato tale processo di radicale trasformazione in atto nel mondo del lavoro. Il rischio di ulteriori flessioni del comparto manifatturiero e l’espansione dei servizi, impongono più che mai di investire in formazione e riqualificazione professionale per far fronte all’impatto dell’automazione industriale e dell’intelligenza artificiale. Occorre, peraltro, favorire una riorganizzazione strutturale delle aziende e degli spazi di lavoro che tenga conto dell’aumento dello smart working e del telelavoro. Sotto il profilo occupazionale, dunque, il 2022 potrà rappresentare un anno di svolta soltanto se verranno ripensati gli attuali modelli di lavoro e le relazioni industriali in modo da incentivare la partecipazione dei lavoratori alla gestione delle imprese. È cruciale, inoltre, implementare programmi come ‘Garanzia Giovani’ al fine di agevolare le assunzioni e intercettare la domanda crescente di nuove professioni come quelle legate al settore della salute e della gig economy accelerando, al contempo, la trasformazione digitale e la transizione energetica del Paese”. Lo ha dichiarato Paolo Capone, Segretario Generale dell’UGL, in merito alle prospettive occupazionali per il 2022.

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