(DIRE) Roma, 30 Dic. – Manifestazioni si sono svolte nella mattinata a Khartoum, in Sudan, organizzate dal Comitato per la resistenza popolare contro il colpo di stato con cui i militari hanno deposto lo scorso ottobre il governo di transizione, frutto del processo di democratizzazione avviato nel 2019. I media locali e internazionali riferiscono che l’esercito ha bloccato l’accesso ai manifestanti anche chiudendo al traffico varie arterie della capitale, con check point e pickup. I blocchi stradali hanno riguardato anche le vie che, nel centro, portano ai palazzi istituzionali. Inoltre è stata interrotta la connessione internet, come conferma anche il portale ‘Netblocks’ – che monitora l’attività del web nel mondo – per impedire ai leader delle proteste di trasmettere in diretta streaming i comizi, e ai media di seguire l’evento. Sul piano politico, la stampa locale riporta che restano fermi i negoziati tra la giunta e gli esponenti del precedente governo ad interim e dei partiti politici. Le discussioni stanno invece impegnando le diplomazie straniere, con le Nazioni Unite, la Lega Araba, ma anche Egitto e Arabia Saudita impegnate a convincere il premier del governo deposto, Abdallah Hamdok, a rinunciare a dimettersi. Quest’ultimo è stato arrestato dai militari in seguito al golpe, per poi essere rilasciato. Qualche giorno fa, ha annunciato l’intenzione di lasciare l’incarico. L’instabilità nel Paese non è solo politica: oltre agli arresti e alle uccisioni denunciate dai manifestanti nel corso dei cortei a Khartoum, anche in Darfur le violenze dei gruppi armati e dell’esercito regolare costringono una persona su tre a dipendere dagli aiuti alimentari, come ha avvertito l’Onu. In questo contesto, martedì scorso, quasi 2.000 tonnellate di aiuti alimentari sono state rubate da una milizia. Il saccheggio ha riguardato Al-Facher, capitale della regione di Nord Darfur. (Alf/ Dire) 16:22 30-12-21