“Omaggio a Michele Prestipino. Artista – Pittore – Restauratore. 1887-1975” è il tema della conferenza che Lunedì 20 Dicembre alle ore 17, nel salone “Monsignor Ferro” dell’Arcidiocesi di Reggio Calabria, aprirà la nuova stagione culturale della sezione reggina di “Italia Nostra”, associazione per la salvaguardia dei Beni Culturali, artistici e naturali, fondata a Roma nel 1955 sotto l’egida dell’intellettuale meridionalista Umberto Zanotti Bianco, tra i primi a prestare soccorso dopo il terremoto del 1908 alle popolazioni di Messina e Reggio Calabria.
In linea con gli obiettivi dell’associazione, si presenterà al pubblico l’attività dell’artista reggino Michele Prestipino nel contesto culturale di Reggio Calabria tra la fine dell’Ottocento e la prima metà del Novecento: dall’analisi critica delle numerose opere dell’artista, che contribuirono ad arricchire il decoro delle dimore pubbliche e private del territorio, emerge un quadro di bellezza e prosperità, che mai come oggi è necessario conoscere, conservare e valorizzare, per trasmettere alle prossime generazioni le testimonianze delle nostre radici culturali, animati da un forte sentimento di dovere civile e da passione per ogni forma di arte
Dopo il saluto dell’archeologa Rossella Agostino, Presidente della Sezione reggina di “Italia Nostra”, e l’introduzione di Francesca Paolino, già Professore Associato di Storia dell’Architettura presso l’Università di Reggio Calabria, avrà inizio la relazione di Giuseppina De Marco, Storico dell’Arte e Professore di Elementi di Architettura e Urbanistica presso l’Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria, autrice di un saggio sull’artista (pubblicato nel 2009/2010 sulla rivista “Esperide. Cultura artistica in Calabria”), che illustrerà il percorso biografico e formativo di Michele Prestipino, ricostruendo i rapporti tra l’artista i suoi numerosi e prestigiosi maestri, protagonisti della cultura figurativa ottocentesca e del primo Novecento tra Napoli e Roma.
Concluderà l’incontro la nipote dell’artista, architetto Sabrina Prestipino, che conserva una notevole e interessante quantità di documenti scritti e artistici, preziosa memoria per la conoscenza del patrimonio del territorio, spesso ignorato e sottovalutato, ma certamente necessario punto di partenza per ogni concreto progetto di sviluppo culturale.