Camerun. Alta tensione nell’estremo nord: a migliaia sono fuggiti

Scontri per l’acqua nella regione al confine con il Ciad

(DIRE) Roma, 14 dic. – “A Kousseri la situazione è calma ma molto tesa; la città è occupata dai militari che hanno l’ordine di sparare su eventuali manifestanti”: così fonti dell’agenzia Dire sulle violenze nella regione dell’Estremo nord del Camerun, che hanno spinto migliaia di persone a cercare rifugio nel vicino Ciad.
Secondo informazioni diffuse da contatti nel centro abitato, “molte persone hanno attraversato i fiumi Chari e Logone raggiungendo la capitale ciadiana N’Djamena per paura di ritorsioni da una parte o dall’altra”. Le fonti continuano: “Sembra che ogni fazione abbia stilato una lista di persone del campo avverso; ormai è uno scontro senza più un motivo reale di contesa ma con il solo scopo della rappresaglia”.
Le violenze sarebbero in corso dall’inizio della settimana scorsa. Secondo l’Alto commissariato dell’Onu per i rifugiati (Unhcr), almeno 22 persone sono state uccise e altre 30 sono rimaste ferite in modo grave. L’organismo ha aggiunto che le persone costrette a spostarsi in Ciad sono state finora 30mila.
Secondo l’Unhcr, “gli scontri sono scoppiati nel villaggio di frontiera di Ouloumsa in seguito a una disputa tra mandriani, pescatori e agricoltori legata alle risorse idriche in esaurimento”. Le violenze si sarebbero estese ai villaggi circostanti e a Kousseri, una città di circa 200mila abitanti, dove sarebbe stato distrutto anche il mercato del bestiame.
Le fonti della Dire aggiungono che il “governo del Camerun ha inviato alcuni ministri originari della zona per cercare di dialogare con le parti”, mentre le autorità del Ciad si sono finora mostrate “neutrali”.

banner

Recommended For You

About the Author: PrM 1