Etiopia. Confiscate scorte cibo, ONU sospende aiuti in due città

(DIRE) Roma, 9 Dic. – Stop alle distribuzioni di cibo in due città del nord dell’Etiopia da parte del Programma alimentare mondiale (Pam/Wfp): lo ha annunciato l’organismo delle Nazioni Unite, motivando la decisione con saccheggi condotti da milizie del Fronte di liberazione popolare del Tigray (Tplf) e altri atti di “intimidazione estrema”.
Alcuni degli episodi si sono verificati a Kombolcha, nella regione di Amhara. Secondo il Wfp, nei raid sono state sottratte quantità significative di cibo, compresi alimenti destinati a bambini malnutriti.
Un’altra denuncia riguarda Dessie, sempre nell’Amhara, dove militari dell’esercito federale dell’Etiopia si sarebbero impossessati di carichi umanitari.
Secondo il Wfp, che ha comunicato le proprie scelte attraverso le dichiarazioni di un portavoce, questi sviluppi hanno spinto a sospendere la consegna degli aiuti in entrambe le città.
Kombolcha e Dessie erano state occupate dalle milizie del Tplf ma poi, alcuni giorni fa, sono tornate sotto il controllo dell’esercito. Le città sono di rilievo strategico perché situate lungo la strada che collega la capitale federale Addis Abeba a Macallè, il capoluogo del Tigray.
Sui propri profili social, il Programma alimentare mondiale ha riferito che a causa del conflitto cominciato nel novembre 2020 e della parallela emergenza per il Covid-19 in Etiopia le persone a rischio fame sono oltre 13 milioni.
Il portavoce ha denunciato che gli operatori del Wfp sono oggetto di “intimidazione estrema” e ha aggiunto: “Queste violenze da parte di forze armate sono inaccettabili e minano la capacità dell’Onu e dei nostri partner umanitari di garantire la consegna in una fase di massima necessità”. (Vig/Dire) 11:57 09-12-21

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