Una nuova ondata pandemica potrebbe costare 5 miliardi di euro di minore spesa
Il dato Istat di settembre delle vendite del commercio al dettaglio delinea, nel complesso, un quadro di ritorno graduale alla normalità, con il terzo trimestre dell’anno che conferma l’andamento positivo dei primi due trimestri. Anche se l’allarme della quarta ondata pandemica rischia di aumentare l’incertezza ed invertire il trend di recupero, frenando la ripartenza dei consumi – già condizionata dagli aumenti dei prezzi dei beni energetici – soprattutto in vista del Natale ormai alle porte. Secondo le nostre stime, l’impatto sulla propensione al consumo di una nuova ondata pandemica potrebbe determinare, fra il quarto trimestre 2021 e il primo trimestre 2022, una minore spesa di almeno 5 miliardi.
Così l’Ufficio Economico Confesercenti.
La crescita complessiva registrata nei primi 9 mesi è del 7,3% in volume, segnando un recupero completo rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Entrambi i comparti, alimentare e non alimentare, hanno il segno positivo: in particolare è dal non alimentare che arriva la spinta maggiore, quello maggiormente condizionato durante il periodo pandemico. Anche le piccole imprese del settore registrano un rimbalzo significativo (7,5%) superiore al dato medio. Continua, comunque, la crescita a due cifre del commercio elettronico.
Ora bisogna consolidare questo recupero ed il ritorno ai livelli prepandemici, sostenendo le imprese che, con la fase di rimozione delle misure restrittive, hanno potuto far ripartire l’attività e riattivare la spesa destinata al consumo finale. Per questo sia la manovra di bilancio 2022 che il PNRR dovranno investire risorse a favore di famiglie ed attività – il taglio delle tasse sia tra le priorità – per rendere strutturale la crescita del Paese e lasciare alle spalle le conseguenze della pandemia.