(DIRE) Roma, 27 Ott. – In Sudan gruppi della società civile che si oppongono al colpo di Stato militare che si è verificato lunedì hanno convocato una “grande manifestazione” per sabato. Lo hanno riferito all’agenzia Dire fonti concordanti che preferiscono rimanere anonime per ragioni di sicurezza. La mobilitazione fissata per il fine settimana seguirà quindi di alcuni giorni le proteste che hanno avuto luogo lunedì, scoppiate subito dopo l’arresto del primo ministro Abdalla Hamdok, lo scioglimento del governo e la dichiarazione dello Stato di emergenza da parte del generale Abdel Fattah al-Burhan, fino a quel momento a capo del Consiglio sovrano, pure sciolto dallo stesso militare. Negli scontri tra manifestanti e forze dell’ordine, stando a responsabili del ministero del Salute, hanno perso la vita sette persone, mentre almeno 140 sono rimaste ferite. Secondo una delle fonti sentite dalla Dire, “è stato anche chiuso l’aeroporto della capitale, sempre fino a sabato”. Quello che aspetta il Sudan quindi, “sono giorni di calma tesa, fino allo scoppio di una nuova tormenta” in concomitanza con le proteste. Ieri il segretario di Stato americano, Anthony Blinken, ha reso noto di aver parlato al telefono con Hamdok, che ieri è stato rilasciato. A colloquio con il premier, Blinken ha esortato al rilascio di tutti gli altri leader arrestati e ha ribadito il supporto degli Stati Uniti alla transizione sudanese. Le parole di Blinken si aggiungono alle condanne del golpe arrivate nei giorni scorsi dalle Nazioni Unite, l’Unione europea e l’Unione Africana. Il governo destituito da al-Burhan era il depositario di un mandato di 39 mesi per traghettare il Paese alle elezioni dopo la rivolta popolare e l’intervento dell’esercito che nell’aprile 2019 misero fine ai 30 al potere dell’ex presidente Omar al-Bashir. (Bri/ Dire) 10:20 27-10-21