Amdok chiede di scendere in strada e difendere la rivoluzione
(DIRE) Roma, 25 Ott. – Messo stamane agli arresti da un gruppo di militari, il primo ministro del Sudan, Abdalla Hamdok, ha esortato la popolazione civile a “scendere in strada” per “difendere la rivoluzione” in modo pacifico dal tentativo di colpo di Stato in corso. Lo si apprende dal profilo Facebook del ministero dell’Informazione e la cultura, che ha rilanciato il messaggio del capo di governo. Alle parole del premier ha fatto eco l’Associazione dei professionisti sudanesi, un’organizzazione che rappresenta 17 tra i maggiori sindacati del Paese, che tramite Twitter ha lanciato un appello “ai comitati di resistenza di quartiere e alle forze rivoluzionarie professionali e sindacali” a resistere al “brutale colpo di Stato”, anche “erigendo barricate” e “occupando le strade”. Sui social media stanno circolando le prime immagini di persone scese in strada in diversi quartieri di Khartoum per manifestare contro il golpe. La casa del presidente del Consiglio è stata circondata da militari alcune ore fa. Oltre al premier sono stati arrestati almeno due ministri, quelli dell’Informazione e dell’Industria, il governatore della capitale Khartoum e i portavoce di esecutivo e Consiglio sovrano. Quest’ultimo organismo, guidato a fasi alterne da esponenti dei militari e della società civile, gestisce insieme al governo la transizione del Paese da quando, nell’aprile 2019, una rivolta popolare e un intervento delle forze armate hanno messo fine ai 30 anni al potere dell’ex presidente Omar al-Bashir. In assenza di una rivendicazione ufficiale da parte dell’esercito, i militari che stanno tentando il golpe sono descritti come “non identificati” dai media sudanesi. I fatti di stamane seguono di circa un mese un tentativo fallito di colpo di Stato. Il contesto è segnato da settimane di tensioni tra l’ala militare e quella civile della transizione nonché dalla crisi economica e di approvvigionamento di beni essenziali e carburante. (Dire) 09:07