Si chiama Yahaya Sharif-Aminu, è un giovane musicista nigeriano e rischia la condanna a morte per blasfemia rilevata in una sua canzone diffusa a mezzo WhatsApp. La vicenda risale a Febbraio scorso, il ragazzo è attualmente in carcere la condanna a morte è sospesa perchè durante il primo processo, come riferisce Amnesty International, è stato privato di ogni assistenza legale. Il tribunale d’Appello ha ordinato che il processo venga ripetuto proprio a causa della mancanza di rappresentanti legali di Yahaya Sharif-Aminu. Ma il 22enne continua a rischiare l’impiccagione in quanto l’accusa di blasfemia, la legge islamica (applicata in molti stati del nord della Nigeria) la punisce con la pena capitale. La comunità internazionale si sta muovendo al fine di salvare la vita questo ragazzo indipendentemente dal fatto che possa avere sbagliato la pena è assurda se paragonata al reato. Amnesty International sta anche raccogliendo le firme on line perchè venga assicurato a Yahaya un giusto processo.
HTTH